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Mago De Oz...2.0 Mago De Oz...2.0 Hot

Mago De Oz...2.0

recensioni

titolo
“Hechizos, Pocimas Y Brujeria”
etichetta
Warner Bros Records
Anno

01. El Libro De La Sombras

02. H2Oz

03. Xanandra

04. Sacale Brillo A Una Pena

05. Satanael

06. No Pares (De Oir Rock & Roll)

07. A Marcha Das Meigas

08. Quiero Morirme En Ti

09. Sigue La Luz

10. El Mercado De Las Brujas

11. Celtian

12. Brujas

13. Hechizos, Pocimas Y Brujeria

opinioni autore

Voto medio dell'autore: 3 user(s)

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4.0  (3)

 
Mago De Oz...2.0 2013-01-02 18:15:59 Celestial Dream
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4.0
Opinione inserita da Celestial Dream    02 Gennaio, 2013
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Concordo sul voto, bel disco.. non mi aspettavo un capolavoro e quindi sto apprezzando tantissimo questo bel disco che non delude nonostante i Mago siano il mio gruppo preferito in assoluto!5-6 supr pezzi e gli altri discreti.. Bravo Zeta!

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Mago De Oz...2.0 2013-01-02 17:44:32 Ninni Cangiano
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4.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    02 Gennaio, 2013
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E diciamolo pure: il nuovo cantante fisicamente pare un sosia di Renato Zero! Un Renato Zero metallaro e più giovane!!

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Mago De Oz...2.0 2013-01-02 12:43:21 Gianni Izzo
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4.0
Opinione inserita da Gianni Izzo    02 Gennaio, 2013
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“Hechizos, Pocimas Y Brujeria” è la tappa obbligatoria per rassicurare i propri fans che i Mago De Oz, nonostante il terremoto interno che ha visto allontanarsi ben 4 elementi, tra cui il cantante Josè Andrea, è ancora viva ed in forma. Se il distacco dal tastierista Kiskilla e il flautista Ponce sembra essere meno traumatico in quanto entrambi li sentiremo ancora suonare nell’album come ospiti, è sicuramente l’assenza del frontman e storico vocalist Josè Andrea a rappresentare la più grande incognita. In ogni caso è giusto ricordare che, nonostante tutte queste rivoluzioni interne, la colonna portante dei Magos rimane intatta: Txus, il fido violinista Moha ed i due chitarristi Frank e Carlitos. Josè mancherà sicuramente, ma io direi che ci possiamo abituare, il cantante è stato una figura importante nella band, ma pur sempre un vice del cuore pulsante di questa. Da parte mia inizio con promuovere a pieni voti la prova in studio del nuovo singer, Javier “Zeta” Domingues, che dimostra di saper usare bene la propria voce, sia nei toni più caldi, sia negli acuti.

Per quel che riguarda il disco, questo ha tutti i tratti di un prodotto ben ragionato. Dopotutto bisognava dare alla stampa ed ai fans un lavoro che doveva riproporre lo stile musicale che da sempre ha distinto la band, magari allontanandosi dagli ultimi due capitoli di “Gaia” sia per minutaggio che per alcuni azzardi sperimentali, sempre benvenuti per quel che mi riguarda, ma che avrebbero potuto far storcere il naso a qualcuno. “Hechizos…” doveva essere come una vetrina, che ti colpisce ed imbambola fin dalla prima occhiata, chiarendo subito che i Mago De Oz della nuova era sono esattamente potenti ed ispirati come quelli che abbiamo imparato a conoscere in questi lunghi anni. Insomma battere sul sicuro, il che può sicuramente dare l’idea di un disco un po’ di mestiere, ma ci voleva un lavoro così, soprattutto se poi i risultati sono questi...

Per la prima volta (fatta eccezione per l’omonimo debut album) siamo di fronte ad un disco senza intro (ma abbiamo un breve interludio strumentale), e non c’è alcun concept che leghi i brani tra loro.
Al contrario de “La Ciudad De Los Arboles”, disco caratterizzato nel complesso da mid-tempo dove l’ombra allegra ed ottimista del folk primeggiava sul resto, qui siamo di fronte ad un disco che, senza far venir meno l’anima folkettara della band, pigia più sul tasto del metal, dei ritmi più sostenuti e rabbiosi, nonché su melodie talvolta oscure e malinconiche. Il livello qualitativo della maggior parte delle canzoni è medio-alto, forse con qualche schematicità di troppo sia dal punto di vista testuale che musicale. Esemplificativa in questo senso è la ballata “Quiero Morirme En Ti”, frase ormai abusata nel repertorio dei Magos, finale in cantato solitario, cosa che già ha fortemente caratterizzato le precedenti “Desde Mi Cielo” e “Siempre”. Tra i momenti migliori segnalo il trittico iniziale: il power metal dell’opener, che riprende le coordinate di brani come “Dies Irae”, “La Voz Dormida” o “Satania”, ma il tutto è più concentrato e diretto; “Xanandra”, primo singolo del disco, si basa su un refrain melodico semplice semplice e su riff e duetti chitarristici di Maideniana memoria; l’auto celebrativa “H2Oz”, dove la band decanta i propri intenti, ringrazia i fans e manda diverse frecciatine velenose al “traditore” Josè a suon di musica irlandese da pub, in versione metalizzata.
Effettivamente tutte le partenze dei musicisti dalla band di Txus sono sembrate sempre amichevoli, tanto che i musicisti hanno continuato ad apparire come ospiti nei vari dischi, ma il master mind del gruppo, sembra non aver proprio gradito il gesto e soprattutto le seguenti dichiarazioni di Josè, che parlavano di come si sentisse in un circo. Questa sorta di astio la si sente a pelle fin da quando si apre il libretto dove echeggia la frase: “Meglio un circo senza pagliaccio che un pagliaccio senza circo”...

Lasciando ai protagonisti il continuo della diatriba, vi segnalo altri momenti interessanti di “Hechicos…”: la strumentale “Celtian”, prog folk dove il flauto fa il verso ai labirintici passaggi dei Jetrho Tull; “Satanael”, in cui i riff arabeggianti ed oscuri ci riportano ai tempi di “Astaroth”; ed ancora “Brujas”, esaltata dall’ottima ed aggressiva ugola della Janis Joplin ispanica, la nostra Patricia Tapia; dulcis in fundo la riuscitissima title-track che, come da copione, si presenta come una suite epica con parti folk e metal ben equilibrate, caratterizzata in questo caso da un ottimo refrain dai toni malinconici. Unico momento mediocre lo si incontra in “Sacale Brillo A Una Pena”, pezzo hard rock che punta lo sguardo verso sonorità abbastanza retrò, con un arrangiamento ed un suono di tastiere che poteva essere evitato alla grande. Per il resto, l’idea che i Mago siano in forma c’è di sicuro, ma da parte nostra anche la voglia di ascoltare a questo punto un secondo album più coraggioso con il nuovo cantante...dopotutto da un grande nome derivano grandi responsabilità…

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