1. Redemption
2. Shadowdance
3. Eyes Of Madness
4. The Inception of Darkness Part 1 – Transcending
5. The Inception of Darkness Part 2 – Reborn
6. Immortals
7. Perfect Images
8. Legions
9. Eyes Of Madness (Orchestral Bonus Track)
10. Reborn (Orchestral Bonus Track)
11. Immortals (Orchestral Bonus Track)
Buon ritorno per gli Australiani capitanati da Danny Cecati
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Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 2012
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Lo ammetto, gli Eyefear sono una band che adoro; gli ultimi due loro dischi sono veramente ottimi, soprattutto "The unseen" uscito ormai 4 anni fa, di conseguenza attendevo impazientemente questo nuovo album. Non so bene la ragione per cui sia trascorso così tanto tempo per ritrovare il gruppo Australiano di nuovo in pista, ma sicuramente qualche problemino l'hanno dovuto attraversare. Prima di tutto i cambi di line-up che hanno senza dubbio pesato visto l'abbandono di Sammy Giaccotto, tastierista ed importante songwriter della band. Inoltre gli Eyefear erano rimasti a piedi con l'etichetta, vista la chiusura della defunta Dockyard1, ex label di Piet Sielck degli Iron Savior. Seb Schneider (di chiare origini teutoniche) è stato scelto per coprire il posto, piuttosto delicato, lasciato libero alle tastiere mentre la storica Limb Music si è accaparrata la pubblicazione di questo disco.
Le tastiere hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nella musica degli Eyefear, un gruppo di prog melodic metal, decisamente oscuro (come lo sono i testi), suonato con grande talento, enorme originalità e una spiccata capacità di creare ottime e tutt'altro che banali melodie basate sulla voce del singer australiano per eccellenza: Danny Cecati (Ex Pegazus). "The inception of darkness" si muove sulle coordinate stilistiche a cui la band ci ha abituato negli anni anche se con qualche novità come ad esempio l'utilizzo del growl in un paio di pezzi e della voce femminile in un brano. "Redemption" ci dà il benvenuto nel migliore dei modi; un brano favoloso giocato su melodie di pianoforte e riff potenti che accompagnano l'ugola di Cecati. Un pò piatta invece "Shadowdance" mentre con "Eyes of madness" si ritorna sui binari giusti. La title track divisa in due parti presenta a mio modo di vedere alti e bassi (soprattutto la seconda parte non convince appieno), mentre "Immortals" è un brano spettacolare che parte con un riff spezza ossa che accompagna per tutto il brano le ottime melodie disegnate dall'ugola di Danny, protagonista assoluto del brano e del disco. La sezione ritmica è precisa e potente ed il solo di chitarra convince appieno. Il livello rimane altissimo in chiusura con "Perfect images" e "Legions" dove chitarra e tastiera la fanno da padrone. Peccato invece per le inutili 3 bonus tracks messe lì solo "per far numero".
Con una delle copertine migliori dell'anno in corso, la band di Danny Cecati torna con un disco di indubbio valore. "The inception of darkness" è un album tutt'altro che banale che va assaporato pian piano per scoprirne ogni sfumatura e riesce ad unire i suoni potenti della chitarra quasi thrash di Kosta, al piano del neo arrivato Seb, il tutto accompagnato dalla voce favolosa di Cecati. Pur non riuscendo a ripetere i livelli del recente passato, gli Eyefear si confermano una band di classe superiore, veri e propri porta bandiera e motivo di vanto del metal australiano insieme agli altrettanto grandi Voyager.
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