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L'ironica dichiarazione d'amore all'alcool dei salentini Dreker L'ironica dichiarazione d'amore all'alcool dei salentini Dreker Hot

L'ironica dichiarazione d'amore all'alcool dei salentini Dreker

recensioni

gruppo
titolo
The Alcoholic Delirium
etichetta
Autoproduzione
Anno

Line Up: 
Alessandro Fiore - vocals 
Gabriele Micaletto - guitars 
Fabio Martina - guitars 
Alessandro Garofalo - bass 
Luca Casto - drums 

Tracklist: 
1. The Alcoholic Delirium [00:45] 
2. We Want to Drink [02:32] 
3. Self Destruction Weekend [04:23] 
4. War of the Whores [04:03] 
5. Bimbominkia [03:47] 
6. Please Destroy Us [02:46] 
7. Smell of Death in the Air [05:39] 
8. Break your Neck [02:53] 
9. The Death Show [02:59] 
10. A Moment of Lucidity [05:55] 
11. Dreker Sucks [03:55] 

Running time: 39:37 

opinioni autore

 
L'ironica dichiarazione d'amore all'alcool dei salentini Dreker 2018-03-06 11:23:34 Daniele Ogre
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    06 Marzo, 2018
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sono in giro da una decina di anni i Dreker, band salentina fondata dal vocalist Alessandro Fiore. Alessandro è l'unica costante in formazione in tutti questi anni per il gruppo che prende il nome dalla pronuncia salentina della birra Dreher: molti sono stati i cambi di line up, ma inalterato è rimasto lo spirito casinista, ironico e alcolizzato.

Quello che i Dreker presentano come Alcoholic Metal è in sostanza un Thrash influnzato soprattutto da gruppi come Nuclear Assault, D.R.I., S.O.D. e, ovviamente, Tankard. Fortemente ironici, i Dreker autoproducono un buon dischetto che per una quarantina intrattiene simpaticamente: "The Alcoholic Delirium" non sarà certo uno di quegli album che faranno gridare al miracolo, ma riesce a divertire in primis per il lato musicale, con questo mix di Thrash/Crosssover e Thrash tedesco, sia per la vena da cazzoni che traspare nei testi. E il succo è tutto qui: i Dreker si divertono e puntano a far divertire, riuscendoci in pieno con pezzi come "Self Destruction Weekend", "Bimbominkia" o "Smell of Death in the Air". Non mancano momenti di totale autoironia, basti vedere "Please Destroy Us" ed il singolo "Dreker Sucks", in più vengono ri-registrati quattro dei cinque pezzi che componevano l'EP d'esordio "In Thrash We Trust", a partire dall'inno "We Want to Drink", seguita a ruota da "War of the Whores", "Bimbominkia" e "A Moment of Lucidity", che se la memoria non m'inganna dovrebbe essere la prima canzone scritta dagli ubriaconi salentini.

Una quarantina di minuti di Thrash divertente, ironico, tirato: un inno d'amore al sound degli 80's ed alla birra, una risposta tutta terrona ai Tankard, di cui i Dreker sono figli (o nipoti?) nello spirito. Un disco, "The Alcoholic Delirium" che merita decisamente più di un ascolto, ovviamente con birra ghiacciata a portata di mano. E poi un album che ha un pezzo come "Bimbominkia" che termina con il Mario Brega di Un Sacco Bello merita supporto incondizionato, no?

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