CHIEN BIZARRE: Alternative Indie Rock Italiano Di Assoluto Spessore!!
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Ogni tanto su AAM mi si palesa la possibilità di poter recensire lavori fuori dai soliti clichè, le solite produzioni che seppur possano evidenziare evidenti qualità esecutive, e godere di ottime produzioni, ormai non mi lasciano dentro quel trasporto musicale di cui ho sempre fame. La band marchigiana di cui mi appresto a parlarvi, è riuscita evidentemente ad accendermi dentro quella famosa scintilla, malgrado sia cresciuto con un rock decisamente più diretto e muscolare e meno legato a sonorità più introspettive con un sound vicino agli anni settanta con lievi riferimenti al prog italiano.Presentiamo dunque i Chien Bizarre con il secondo lavoro “Outsider”.
“Il Gigante” rappresenta cosa possa esprimere ancora il rock italiano. Genuinità, introspezione, carica emotiva. Una riuscita linea vocale che si sposa con frammenti di energico e puro rock con sottili allusioni al prog dei 60-70 italiano.
“Canzone d’umore nero” ha un impatto maggiore pur restando per certi versi sugli stessi binari tracciati dal pezzo precedente. Il tutto è perfettamente amalgamato in un trasporto ricercato e senza troppi riferimenti marcati, il che dunque conferisce come già detto una buona dosa di originalità, restando pur sempre ancorati alla vecchia e cara forma canzone italiana.
“Come Cleopatra” mostra i muscoli. Alternative asciutto con un alone di post punk e new wave che aleggia in verità su tutto il positivissimo progetto Chien Bizarre. Poco altro da aggiungere se non che rimarco l'impressione positiva sulla band marchigiana che trovo decisamente fresca e ispirata.
“Insensibile” riesce a destreggiarsi agilmente nel rock dei ’70 anche se non c’è mai la volontà di usare l’irruenza, piuttosto si usa la sottile arma del pathos congiuntamente a testi sicuramente incisivi e diretti. Questi ragazzi mi stanno conquistando veramente, complice una piattezza musicale italiana oggettivamente imbarazzante.
“Empatia” è al momento il pezzo più fruibile del lotto. Il sound è dilatato, leggero e di facile presa senza mai abbandonare lo stile personale del progetto. Per certi versi mi hanno fatto pensare ai Negrita dei tempi migliori.
“Preghiera Laica” sempre immediata e asciutta negli arrangiamenti che agevolmente girano intorno a un cantato caldo. Il chorus riesce a imprimersi in testa fin dal primo ascolto. Il pezzo in questione avrebbe tutte le potenzialità per diventare una buona hit nel circuito indie-rock italiano.
“La Mia Generazione” è una delicata ballad e vive di più stati emotivi.Strofe molto intimistiche e una maggiore incisività sui chorus con chitarre che nonostante tutto non dimostrano mai di essere veramente roboanti.
“Mantide” necessita più di un ascolto per essere apprezzata e direi che è fra le più progressive del loto se me lo si concede. Oscura e ammaliante quanto basta riesce a catalizzare una maggiore attenzione solo ad un ascolto successivo. Ammetto che non mi ha particolarmente entusiasmato per ciò che concerne l’arrangiamento;tuttavia non si discute il songwriting in se che reputo oggettivamente buono.
“Underground” sembra uscito direttamente dai seventies. Ritmi cadenzati su cui girano melodie vocali anche in questo caso orecchiabili. Apprezzabile anche il break centrale e la coda di stampo più progressive. Ostico per chi non ama queste sonorità; apprezzeranno coloro che amano tuffarsi senza remore nell'ascolto del rock a tutto tondo.
“Il Solito Caffè” in chiusura pur restando su un rock settantiano ritorna su standard immediati e sicuri per chi necessita di ascolti più diretti.
In Conclusione: Un lavoro che ha tanto da dire e avrà bisogno di attenzione per essere esplorato nella sua interezza; direi inoltre che la maturazione musicale è palese e mi sento di promuovere pienamente questo platter che ha tutte le credenziali per poter essere apprezzato da chi non si fossilizza musicalmente.In bocca al lupo ragazzi!!