Line Up:
Tanjim Rahman Tanim - vocals, guitars, bass
Afif Sarker - drums, vocals
Tracklist:
1. Intro [00:35]
2. Holocaust Ahed [01:50]
3. Reign of the Mafia State [04:01]
4. World Under Curfew [03:26]
5. The Dreaded End [05:40]
6. Slaughter Cleanse Repeat [03:24]
7. Incarceration [02:57]
8. Grip of Fear [03:38]
9. Pathology of Domination [04:22]
10. Clandestine Drone Warfare [05:20]
Running time: 35:13
Dal Bangladesh il debut album di una band cresciuta a pane e Thrash tedesco: gli Exalter
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opinioni autore
Voto medio dell'autore: 2 user(s)
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Vengono dal Bangladesh, senza fronzoli e suonano un Thrash metal pauroso: ecco a voi gli Exalter ed il loro primo full-length "Persecution Automated". Poche parole per descrivere questo album: spettacolare, cattivo e titanico. Mai avrei pensato che una band proveniente dall'estremo oriente potesse proporre un thrash metal di quelli che ti prendono a calci in faccia per la violenza e crudezza dei riff, e mai avrei detto che questi sono solo tre ragazzi con una singola chitarra presente nella formazione per il semplice fatto che il muro sonoro creato è tra le cose più massicce che abbia mai ascoltato. Brani come "Reign Of The Mafia State" e "The Dreaded End" vi faranno letteralmente accapponare la pelle e vi giuro che, se non li avessi mai ascoltati, avrei tranquillamente detto che si tratta di brani degli Exodus: sembra quasi che lo stesso Gary Holt (Exodus) abbia partecipato al progetto per quanto si sente la sua influenza a livello di approccio alla chitarra.
Davvero non so cosa altro dire perché sarei semplicemente ripetitivo: se amate band come Slayer, Exodus, Sodom, Violator e Sepultura, dovete assolutamente reperire una copia del mastodontico "Persecution Automated" e fidatevi che non ne rimarrete delusi. Complimenti ragazzi,avete tutta la mia stima per questo capolavoro e vi auguro una brillante carriera. Ci avete appena dimostrato che la buona musica non conosce nazioni o confini!
Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 2017
#1 recensione - Guarda tutte le mie opinioni
Si formano nel 2013 gli Exalter, Thrash Metal band proveniente da Dhaka, Bangladesh. Realizzano un primo EP nel 2015, "Democrasodomy", ma è con il lavoro dell'anno successivo, "Obituary for the Living" che la band asiatica acquista una certa notorietà, non solo in patria - dove vengono riconosciuti come la band Thrash più importante in loco -, ma anche all'estero. Tanto da attirare le attenzioni della Trascending Obscurity Records che li mette sotto contratto in una delle sue sub-label - Trascending Obscurity Asia - per la realizzazione del primo album del duo: "Persecution Automated".
Il Thrash tedesco (Sodom e Kreator su tutti) hanno avuto un'importanza capitale nella nascita del sound degli Exalter, ma altrettanto forte si sente, in molti passaggi, l'influenza degli Slayer. Questo per farvi capire tout court che ci ritroviamo davanti ad un disco Thrash Metal puro e semplice, di quello che non ha bisogno di tanti fronzoli se non del più classico "tupa tupa" ab libitum per far contenti i più - e qui personalmente mi viene in mente ad esempio il chitarrista di una band "subumana" della Toscana... -. Non provate nemmeno minimamente a pensare di andare alla ricerca di qualsivoglia novità in "Persecution Automated". Gli Exalter non brilleranno di sicuro per originalità, avranno una produzione non propriamente perfetta, ma di sicuro ci danno in pasto poco più di mezz'ora di Thrash Metal suonato con passione ed attitudine. Altre cosa che traspare: dato il tenore delle liriche, si potrebbe desumere (ironico) che gli Exalter non siano propriamente fans dei vari Trump del mondo (tradotto: dei politici in generale). Anche sotto questo punto di vista insomma niente di nuovo sotto il sole, ma in fin dei conti: who cares? Grazie a pezzi come "World Under Carfew", "The Dreaded End" o "Grip of Fear", tanto per citarne qualcuno, abbiamo semplicemente la possibilità di sentire una mezz'oretta abbondante di Thrash continuamente a cavallo tra Slayer e Sodom. Quindi seriamente: a qualcuno dei thrashers che leggeranno questa recensione importa davvero se questo lavoro non è poi così originale?
Un album più che sufficiente a cui mi sento di dare essenzialmente un aggettivo: onesto. "Persecution Automated" questo è: un disco onesto fatto da thrashers per thrashers e non ha bisogno di nient'altro per risultare un ascolto più che piacevole.