Line Up:
Luka Đorđević - vocals
Alex Rausa - guitars
Tony Cannizzaro - bass
Pete Kissane - drums
Tracklist:
1. The Halls of Khazad-Dum [02:17]
2. The Deathless Crown [04:06]
3. Lord of Isengard [05:39]
4. Legion of the White Hand [04:08]
5. The Fell Rider's Scourge [04:02]
6. The Black Hand of Gorthaur [04:41]
7. Masters of the Plains [03:34]
8. Shelob the Great [03:56]
9. Oathbreaker's Curse [05:22]
Running time: 37:45
Debut album per i Khazaddum: Tolkien in chiave Death Metal Hot
recensioni
opinioni autore
Ultimo aggiornamento: 09 Dicembre, 2017
#1 recensione - Guarda tutte le mie opinioni
Siamo sempre stati abituati a rivivere in musica la Terra di Mezzo attraverso soprattutto il Power Metal, Blind Guardian in primis. Non mi sembra di ricordare qualcuno che unisse le mie due più grandi passioni, ossia Tolkien e il Death Metal. Fino ad ora. Già dal nome che richiama il Reame di Nanosterro, regno dei Nani, i Khazaddum lasciano intendere quale sia il tema da loro portato: la Death Metal band americana ci porta nella Terra di Mezzo, ma lo fa a modo proprio. Formatisi nel 2013 e con all'attivo l'EP "In Dwarven Halls", i Khazaddum pubblicano grazie a Black Market Metal Label il loro primo album: "Plagues upon Arda".
Brutale ed epico, con la giusta dose di elementi sinfonici, "Plagues upon Arda" ci fa vedere, dal lato musicale ovvio, la mitologia di Tolkien sotto tutta un'altra prospettiva, con una "potenza di fuoco" impressionante. L'album è un massacro: un sound compatto e violento, granitico, potente, che grazie ad un buonissimo uso di orchestrazioni riesce a dare anche il giusto pathos; basti sentire la terza traccia - quella che parla di Saruman - "Lord of Isengard". Interessante anche il punto di vista con cui viene affrontato l'argomento tolkieniano: seguendo il titolo del disco, i Khazaddum si concentrano su personaggi negativi di quel capolavoro senza tempo che è "Il Signore degli Anelli". E' così che oltre al già citato Saruman, troviamo ad esempio gli Uruk-Hai ("Legion of the White Hand"), Sauron ("The Black Hand of Gorthaur"), Shelob ("Shelob the Great") fino ad arrivare ad Isildur ("Oathbreaker's Curse"), la cui debolezza ha in pratica causato tutto quello che sappiamo. La cosa migliore è però che oltre a risvegliare prepotentemente l'interesse dei fans del Maestro, i Khazaddum tirano fuori un album impressionante, suonato con mestiere e con una tecnica invidiabile.
Farmi piacere questo disco è stato in pratica come tirare un calcio di rigore a porta vuota: Tolkien e Death Metal? Su, andiamo! Brutalità ed epicità messe insieme al servizio di un album sorprendente: "Plagues upon Arda" dei Khazaddum non può che essere promosso, per quanto mi concerne.