Tracklist:
- Self Pollution
- Sorrow And Madness
- Streetlight
- Whiteworm
- For A Friend
- Pussy Ghost
- The Blackest Rose
- Something To Fight
- The Soldier
- Miracle
- The Last Lament
- Marty Friedman
Tracklist:
Oggi voglio portarvi qualcosa di nuovo che in un certo senso si discosta dai generi che tratto nelle mie recensioni. Ma, da chitarrista ed amante degli album solisti, non potevo esimermi dal parlarvi del nuovo album del leggendario Marty Friedman (ex Megadeth): "Wall Of Sound".
Che dire ragazzi, siamo di fronte ad un'opera d'arte in tutti i sensi nel quale una vasta gamma di elementi, provenienti dalla musica classica, dal jazz, dallo shredding ed anche dal metal moderno, si fondono in un'unica esperienza musicale che regala all'ascoltatore un momento di estasi, perciò consiglio di approcciarsi a questo lavoro solo quando si ha la possibilità di poterlo gustare e studiare al meglio senza distrazioni. Per intenderci è come un buon whiskey da apprezzare lentamente sorso dopo sorso.
È difficile,se non impossibile e riduttivo,fare un excursus delle varie tracce perché, a differenza di un normale album, negli album solisti c'è una sorta di continuità tra i pezzi proposti, un vero e proprio mostrare le proprie capacità compositive: non c'è da meravigliarsi se si salta da una ballad ad un brano spagnoleggiante (come nel caso di "Whiteworm"), oppure da elementi più pesanti e grezzi (vedasi "Sorrow And Madness") a influenze derivanti dal progressive e dal più moderno djent (l'opening "Self Pollution" ne è un esempio). Insomma, per farla breve, il buon Marty ci ha dato prova, con il suo tredicesimo album solista, di saper suonare come si deve, di riuscire a prendere spunto dalle pietre miliari del genere (quali Joe Satriani, Steve Vai, Yngwie Malmsteen tanto per citarne qualcuno) per poi sintetizzare il tutto nel suo unico ed inconfondibile stile che, ricordiamolo sempre, è stato sicuramente influenzato dalla vena thrash data dal suo militare nei Megadeth. Non è un caso se, l'appena citata band, abbia tirato fuori i lavori migliori proprio quando Friedman vi suonava!
Insomma ragazzi, siamo di fronte a qualcosa che non è per tutti, un'esperienza sensoriale a 360 gradi che può essere gustata ed apprezzata in pieno solo da chi ha fatto della chitarra la propria ragione di vita e sa cosa sta ascoltando. Approcciatevi a "Wall Of Sound" con cognizione di causa, prendetevi il vostro tempo ed ammirate la bravura e l'incredibile songwriting di una leggenda!