A+ A A-
 

Nightraid: promossi ma con qualche riserva!! Nightraid: promossi ma con qualche riserva!! Hot

Nightraid: promossi ma con qualche riserva!!

recensioni

gruppo
titolo
Indians
etichetta
LM Records
Anno

Tracklist:

Stand By

Sinergie

Bombe a Gaza

Indians

Nightraid

Overcast

Dio del Blues 

Misteri

Zasko


Line Up:

Andrea Cocciglio: Voce

Alessandro Assogna: Chitarra

Andrea Assogna: Chitarra

Leonardo Paluzzi: Basso

Andrea Frabotta: Bateria



opinioni autore

 
Nightraid: promossi ma con qualche riserva!! 2017-11-06 18:53:02 Luca Albarella
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Luca Albarella    06 Novembre, 2017
Ultimo aggiornamento: 07 Novembre, 2017
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La band di cui mi accingo a parlarvi nasce in origine come cover band di gruppi seminali quali Ac/Dc, Motorhead, Ozzy e il sempre battagliero Scotto. Proprio quest’ultimo influenza i 5 rockers nell’intraprendere un discorso inedito con il cantato italiano. Scelta che può rivelarsi pericolosa, quanto azzardata. In soldoni, la lingua italiana è rock? Io dico di si, ma con remore perché non ha certo la musicalità e l’adattabilità dell’inglese. Ho avuto modo di fare una sorta di “zapping” sul platter e devo dire che è ciò che mi aspettavo. Resettiamo le chiacchiere e iniziamo a parlare di “Indians”, debut album degli Hard Rockers Nightraid.
“Stand By” mostra fin da subito quale possa essere l’incipit dell’intero platter. Hard Rock senza troppi fronzoli, dunque con la sempre coraggiosa scelta del cantato italiano. Scrivere in italiano è sempre un rischio azzardato, soprattutto quando ci si ritrova ad adattare il tutto a sonorità assolutamente graffianti e corpose. Se avete presente bands tipo Strana Officina, Anhima, Vanadium, l’amato-odiato Scotto e la lista potrebbe continuare, potreste dare una posibilità a questi ragazzi che dimostrano a primo impatto di saperci fare.
“Sinergie” inizia con un piglio blueseggiante, per poi mettersi comodo su sonorità corpose e cadenzate. In questo caso il lavoro fatto sul testo dimostra quanto non sia agevole scrivere in lingua madre e che la metrica diventa fondamentale, non potendo avvalersi della stessa musicalità anglofona. Musicalmente non male, ma la linea vocale e il testo non mi convincono.
“Bombe a Gaza” offre spaccato politico di un platter che di sicuro non si dimostra di facile assimilazione. Il pezzo in sé non è malvagio, ma è la linea vocale che necessita di maggiore armonia. Peccato perché il tiro è buono e il timbro del vocalist è decisamente integro a un contesto hard rock. Dunque sfruttare le proprie armi nel migliore dei modi è la soluzione più semplice. Il problema forse è che molte bands inconsciamente hanno il rifiuto per linee vocali più accessibili, spero non sia questo il caso e che sia frutto di scelte ponderate.
“Indians” vive di due stati emotivi assolutamente differenti. Pathos nella prima parte con un crescendo che sfocia su lidi più rabbiosi; il tutto con un velato senso di malinconia che avvolge tutto il pezzo. Rischio di ripetermi; questi ragazzi confermano le loro qualità dal punto di vista tecnico, ma non riescono veramente a lasciare il segno, la linea vocale (la cosa che colpisce di più nel rock a tutto tondo!! Nda) non resta, non emoziona come dovrebbe.
“Nightraid” è un bel rock ‘n roll scanzonato; anche questa volta nulla da dire per ciò che concerne attitudine e sinergia per un genere di cui i nostri sembrano davvero essersene nutriti. In questo caso direi che ci siamo sotto tutti i punti di vista.
“Overcast” è uno degli episodi più aspri e duri. Siamo sul rock’n roll alla Motorhead senza compromessi. In questo frangente l’ugola di Andrea Cocciglio è rabbiosa e graffiante, forse come mai nei precedenti episodi. Tralasciando i gusti personali, direi che siamo ancora su discreti livelli. La metrica più decisa aiuta decisamente e ne farei tesoro anche per il futuro, qualora si dovesse proseguire sulla strada del cantato italiano.
“Dio del Blues” dimostra cosa in realtà potrebbero fare questi ragazzi. La cover di Scotto è eseguita magistralmente, anche se pedissequamente all’originale. L’hard rock cantato in italiano ci può stare, ma la differenza la fanno proprio testi indovinati, abbinati a una buona metrica e linee vocali più incisive. Ragazzi perdonatemi se sembro petulante su questo aspetto, ma ascoltando questa cover sento ancor di più potenzialità inespresse.
“Misteri” non aggiunge molto a ciò che ho ampiamente espresso. Da rimarcare il chorus che riesce a far aprire un pezzo prevedibile e a tratti ostico. Mi preme ricordare che le mie sono considerazioni fatte con spirito amicale, non saccente. Di scribacchini saccenti, troppo spesso non curanti dei sacrifici fatti per un progetto o che credono di lavorare per Panorama o L’Espresso ne abbiamo a vagonate purtroppo.
“Zasko” in chiusura non aggiunge nulla di nuovo a un lavoro che vive di luci ed ombre. Quanta aggressività nel cantato; a volte troppo invadente, toglie armonia e spazio a un pezzo che poteva ancora una volta dare di più, regalare più emotività.
In conclusione: il progetto Nightraid, come già anticipato in sede di inizio recensione, necessita di essere rivisto sotto certi aspetti perché le potenzialità non mancano, basterà davvero poco per fare il salto di qualità; lavorare meglio sulle linee vocali, misurarsi vocalmente sui testi che l’ottimo Andrea Cocciglio saprà sicuramente enfatizzare al meglio. In bocca al lupo ragazzi!

Trovi utile questa opinione? 
10
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Per poter scrivere un commento ti devi autenticare o registrare
 
Powered by JReviews

releases

Septage: putridume Goregrind dalla Danimarca
Valutazione Autore
 
3.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Coffins: i sovrani del Metal estremo nipponico come sempre non deludono
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Aberration: un primo album che mostra più di un "semplice" supergruppo
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Lords Of Black: un disco più diretto rispetto al passato; convincente ma non esaltante!
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
All'assalto con i Razgate!
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Social Disorder tornano con un gran bel disco a cavallo tra Hard Rock e Heavy Metal
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)

Autoproduzioni

Dyspläcer, un debut album che fa intravedere del talento
Valutazione Autore
 
3.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Blood Opera: grande incompiuta
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Con “Yet I Remain” i Pandora's Key ci guidano in un oscuro regno di Metal melodico
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Ember Belladonna, un debutto fin troppo poco Metal
Valutazione Autore
 
2.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Metal melodico: debutto per gli Attractive Chaos
Valutazione Autore
 
3.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Gengis Khan: epica cavalcata
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)

Consigli Per Gli Acquisti

  1. TOOL
  2. Dalle Recensioni
  3. Cuffie
  4. Libri
  5. Amazon Music Unlimited

allaroundmetal all rights reserved. - grafica e design by Andrea Dolzan

Login

Sign In

User Registration
or Annulla