Line Up:
John Gallagher - vocals, guitars
Sean Beasley - bass, vocals
Trey Williams - drums
Tracklist:
1. Fixated on Devastation [04:05]
2. Panic Amongst the Herd [03:18]
3. Diw with Integrity [05:14]
4. Reveling in the Abyss [06:29]
5. Seething with Disdain [05:33]
6. Ideological Subjugation [05:19]
7. Weaken the Structure [05:01]
8. Fallacy [04:30]
9. Unmitigated Detestation [05:20]
10. Wrong One to Fuck with [04:52]
Running time: 49:41
Un serio candidato a disco dell'anno: "Wrong One to Fuck with" dei Dying Fetus Hot
recensioni
opinioni autore
Il 2017 sembra essere un'annata d'oro per il Death Metal. Fino ad oggi di ottime uscite praticamente quasi non se ne contano più, talmente tante sono. Ma è adesso arrivato sul mercato qualcosa che rischia di far scomparire al confronto tutte le incredibile uscite avute sinora e mettere in ombra quelle che usciranno nel futuro prossimo. Signori: "Wrong One to Fuck with", ottavo album dei Dying Fetus, è un disco CLA-MO-RO-SO!
E questa recensione quasi si potrebbe fermare qui, data l'inutilità nel dire chi siano e da dove vengano i Dying Fetus e l'aggiungere che, con ogni probabilità, questo sarà il miglior disco estremo del 2017, oltre ad essere uno dei migliori degli ultimi anni. Ma giustamente, direte voi, andrebbe spiegato anche il motivo. Mi sembra più che giusto.
Ognuno dei dieci brani di quest'album è una scheggia impazzita e lascia intendere come i DF siano tornati in grande stile portandosi dietro tutto il loro carico fatto di tecnica eccelsa, mid-tempos tritaossa e accelerate assassine. La sola opening track, "Fixated on Devastation", vale quasi da sola l'acquisto del disco; ma non contento, il trio del Maryland decide che non ce ne deve essere abbastanza e che l'impavido ascoltatore dovrà avere di che terrorizzarsi. Quindi sotto con una serie infinita di cannonate, con ogni singola canzone che rappresenta un proiettile che va costantemente a segno. "Die with Integrity" (la mia preferita) e "Reveling in the Abyss" e "Ideological Subjugation" e... tutto. Quasi 50 minuti di album che sono da ascoltare tutto d'un fiato e che, alla fine, ti spingono a premere di nuovo PLAY e ricominciare da capo.
I Dying Fetus si ripresentano a cinque anni dall'ottimo "Reign Supreme" con un album che ridisegna i confini del Death/Brutal più tecnico, innalzando l'asticella dell'eccellenza più in alto. Molto più in alto. Gallagher e soci ritornano in pista in forma smagliante (con un Trey Williams che offre una prestazione che definire mostruosa sembra un mero eufemismo), consegnandoci con "Wrong One to Fuck with" un'opera che, ne sono certo, tra qualche tempo verrà annoverato tra le pietre miliari del genere. E se dopo averlo ascoltato vi sentirete frastornati non vi preoccupate: nessun tir vi è venuto addosso, sono solo i Dying Fetus che v'hanno preso a cazzottoni in faccia per 50 minuti.