Line Up:
Julien Truchan - vocals
Olivier Gabriel - guitars
Emmanuel Dalle - guitars
Pierre Arnoux - bass, backing vocals
Romain Goulon - drums
Tracklist:
01. Hush Little Baby [01:09]
02. Reptilian [03:16]
03. Psychosilencer [03:31]
04. Forgive Me Father [04:16]
05. Leatherface [03:23]
06. Der Doppelgaenger [03:48]
07. Necrobreed [01:28]
08. Monsters Make Monsters [03:35]
09. Cum With Disgust [03:09]
10. Versipellis [02:49]
11. Reeks Of Darkened Zoopsia [03:15]
12. Mass Grave [04:50]
Running time: 38:29
Il disumano ritorno della band Death Metal più completa al mondo: "Necrobreed" dei Benighted Hot
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Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 2017
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Diciamocelo: i francesi Benighted sono qualcosa che è fuori ogni concezione dell'umano. La colossale Death Metal band francese torna a soli 3 anni dall'ottimo "Carnivore Sublime" con una nuova fatica che è, come ci si aspetterebbe da questi 5 pazzoidi transalpini, un'incessante, infinita scarica di mitragliatrice.
Trovatisi orfani del batterista Kevin Foley, i membri fondatori Julien Truchan (voce) e Olivier Gabriel (chitarra, recentemente uscito anche lui dalla band) hanno avuto bisogno di "sangue fresco" e l'hanno trovato in Romain Goulon, drummer che può vantare nel curriculum nomi come Necrophagist, Disavowed e Blasphemy. E a quanto pare, la sete di violenza è stata la stessa, dato che il neo-batterista ha preso da subito uno dei ruoli principali nel malsano sound della band francese. Quello che come sempre colpisce dei Benighted è il loro essere completi, una band Death Metal a tutto tondo, non facendo mancare assolutamente nulla: un sound psicotico fatto di infiniti riff nervosi coadiuvati da una sezione ritmica in modalità "scossa tellurica", senza che però manchino improvvisi momenti che riescono letteralmente a spiazzarti, come ad esempio l'orrorifico pianoforte di "Monsters Make Monsters" o l'ansiogeno arpeggio di "Leatherface"; i Benighted non hanno nemmeno dimenticato il loro passato da band Black Metal, grazie ad atmosfere perfettamente inserite che rimandano a quello che fu il loro inizio, prima che diventassero la macchina da guerra Death/Grind che possiamo apprezzare oggi (la parte finale di "Mass Grave" è un esempio perfetto). Come non mancano quei passaggi -core a loro tanto cari ("Psychosilencer"), o interessantissime variazione verso il Technical Death moderno ("Der Doppelganger"), così come bordate Slam improvvise. Non si può non menzionare, in conclusione, il folle genio dietro questo progetto: il maestoso vocalist Julien Truchan, capace di modulare la sua voce come più gli pare e nei momenti più disparati, dando sempre e comunque l'impressione di star facendo esattamente quello che deve fare quando lo deve fare; dal growl catacombale ad un marcissimo pig squeal passando per scream vocals talmente ferine da far quasi male ai timpani. Senza dimenticare gli spettacolari testi che denotano come ci sia una ricerca estremamente introspettiva, psicologica. Giusto per impreziosire il tutto, tra l'altro, come ospite in "Forgive Me Father" c'è Trevor Strnad, vocalist dei The Black Dahlia Murder.
I Benighted sono, insomma, quelli che meglio di tutti riescono a far convivere quasi tutte le forme di Death Metal tutte assieme. Avrete ormai capito che, ascoltando un loro lavoro, soprattutto questo a mio avviso, vi ritroverete catapultati in un frullatore in cui differenti stili e differenti scuole vengono triturate e mischiate, creando quello che è un sound quasi unico, pur non avendo assolutamente nulla che possa definirsi innovativo. E questa è forse la cosa più incredibile. "Necrobreed" conferma ulteriormente come i Benighted siano ormai da considerarsi tra le bands fondamentali per la musica estrema europea, imprescindibili per chiunque ami il Death nelle sue forme più violente.