Terzo studio album per i bulgari Eufobia, band nativa di Sofia formatasi nel 2003 e con all'attivo, prima di questo "Eufobia", gli album "Insemination" del 2010 e "Cup of Mud" del 2011. Il sound del quartetto è un Death'n'Roll in cui si nota anche una fortissima influenza Thrash, specie per quel che concerne buona parte dei riff che compongono i pezzi dell'album.

Come da titolo, ho trovato "Eufobia" un lavoro senza infamia e senza lode. Non è un brutto album, anzi tutt'altro l'ascolto procede filato e senza intoppi, ma è anche vero che nella mezz'oretta di durata non ho sentito alcun picco: nessun pezzo o anche qualche passaggio che accendesse maggiormente l'attenzione. Il tutto si mantiene su standard pienamente sufficiente grazie a pezzi come "Graveyard", "Unspoken", "Cyber Pervert", totalmente lineare con la sola piccola zoppicata dovuta a "Devotion". Si arriva alla fine dell'ascolto con la sensazione di aver sentito un lavoro sì tutto sommato buono, ma che non ti lascia la voglia di riascoltarlo né nulla, se non la domanda: con chi ce l'avranno mai nel pezzo "Fat Sack of Shit"?

Probabilmente la dimensione ideale per gli Eufobia è lo stage, dove sicuramente il tiro dei loro pezzi può colpire maggiormente. In studio... beh, in studio il loro lavoro come detto raggiunge la sufficienza, ma lasciando ben poco a fine ascolto