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Mors Principium Est: un melodic death con gli attributi Mors Principium Est: un melodic death con gli attributi Hot

Mors Principium Est: un melodic death con gli attributi

recensioni

titolo
Embers of a Dying World
etichetta
AFM Records
Anno

 

 

Tracklist

  • Genesis
  • Reclaim The Sun
  • Masquerade
  • Into The Dark
  • The Drowning (Bonus Track)
  • Death Is The Beginning
  • The Ghost
  • In Torment
  • Agnus Dei
  • The Colours Of The Cosmos
  • Apprentice Of Death

 

 

Line-up

  • Ville Viljanen - Vocals
    Mikko Sipola - Drums
    Teemu Heinola - Bass
    Andy Gillion - Guitars

 

opinioni autore

 
Mors Principium Est: un melodic death con gli attributi 2017-04-13 18:06:00 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
5.0
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    13 Aprile, 2017
Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 2017
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L’anno 2017 dal punto di vista musicale parte davvero bene, soprattutto per la scena melodic death. Finalmente è stato rilasciato “Embers of a Dying World”, il sesto album dei Mors Principium Est: la band finlandese, dopo vari cambi di formazione e una miglior caratterizzazione del proprio stile, ci presenta un prodotto con gli attributi per la gioia di noi fans.


Cominciamo subito con il dire che il sound di questo lavoro è sorprendentemente scuro, violento, disperato e malinconico: un melodic death con innesti death e symphonic. Chi se lo sarebbe aspettato da una band della Finlandia, considerando che da queste parti le sonorità sono più morbide e cristalline (vedasi gli Insomnium)! Se volete farvi un’idea riguardo questo particolare stile non potete non ascoltare “Into The Dark”: tutta la melodia che accompagna il brano sembra provenire direttamente dai migliori lavori dei Dimmu Borgir, ma la band non si limita a questo e ci sbatte in faccia un riff sparato e cattivissimo di indubbia provenienza At The Gates. Passando, invece, a brani come “The Drowning” è percepibile anche l’influenza dei compaesani Children Of Bodom; eppure i Mors Principium Est riescono sempre a mettere la loro firma, vuoi dal particolare scream di Villie, vuoi dalla chitarra inconfondibile. Insomma,è sempre presente un qualcosa che dica “ehi, questi siamo noi e basta!”.
Per non spoilerarvi troppo questo capolavoro mi limiterò a menzionare quella che, secondo me, è la traccia più bella in assoluto, “Death Is The Beginning”: è una specie di ballad tristissima, disperata e con una melodia a dir poco spettacolare… la messa in musica di un pianto agonizzante, poesia pura per le orecchie e per il cuore. Non vi dico bugie affermando di averla ascoltata per due giorni di fila; ed ogni volta la pelle d’oca è d’obbligo.


I complimenti alla band sono assolutamente doverosi perché, con “Embers Of A Dying Wolrd”, entra di diritto nei big del melodic death. È un lavoro innovativo in cui le influenze di vari gruppi e generi sono ben avvertibili e, tuttavia, razionalizzate in un prodotto unico e con molto carattere. La recensione stessa non basterebbe a dare il giusto spazio ad ogni singolo brano proposto, per cui sta a voi ascoltatori procurarvi il prima possibile una copia del disco per assaporarne le varie sfaccettature.

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