A+ A A-
 

Guerra totale con i tedeschi Mortal Peril Guerra totale con i tedeschi Mortal Peril Hot

Guerra totale con i tedeschi Mortal Peril

recensioni

titolo
The Legacy of War
etichetta
Autoproduzione
Anno

01. Generation Hate

02. Gladiator

03. Psychotic

04. Air Attack (When Death Flies Silent)

05. War is Hell

06. Seed of Hell

07. Creeping Apocalypse

08. Machete

09. The Legacy of War

opinioni autore

 
Guerra totale con i tedeschi Mortal Peril 2017-04-02 20:59:20 Mark Angel
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Mark Angel    02 Aprile, 2017
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Provenienti dalla Westphalia del Nord, più precisamente dalla città di Colonia, i Mortal Peril sono un quartetto di Thrash Metal vecchio stampo giunti dopo sei anni di carriera al secondo full-length.
Esistenti infatti sin dal 2010, due anni dopo hanno dato alle stampe l’Ep d’esordio “Of Black Days and Cruel Alliances” salvo sfornare nel 2015 il debutto sulla lunga distanza “Walking on Hellish Trails”; con qualche mese di ritardo mi accingo a recensire questo “The Legacy of War” senza troppe aspettative dato il marasma del revival Thrash.
Tuttavia già dai primi secondi della efficace opener “Generation Hate” tiro un respiro di sollievo: un drumming forsennato ed un riffing di chiara matrice Teutonica mi assalgono senza disdegnare alcuni fraseggi melodici delle chitarre, decisamente un ottimo assaggio di quello che sarà il disco in questione.
L’impressione positiva viene confermata dalla successiva “Gladiator”, un Thrash Metal ordinario arricchito però dall’ottimo gusto melodico dei chitarristi e da un ritornello efficace che si insinua rapidamente nella mente dell’ascoltatore.
La terza “Psychotic” pur senza impressionare troppo, presenta alcuni spunti tecnici più accentuati nonché dei passaggi chitarristici complessi di chiara derivazione dei Metallica di fine anni ’80; la vera sorpresa arriva con “Air Attack (When Death Flies SIlent)” a mio avviso la miglior canzone presente sul disco: ad un attacco al fulmicotone seguono degli intrecci melodici davvero superbi che mi hanno portato alla mente i Kreator di “Outcast” ed “Endorama”, un brano del genere può tranquillamente considerarsi il cavallo di battaglia dei Mortal Peril.
Le successive quattro canzoni sono leggermente sottotono anche se l’approccio più ragionato di un brano come “Creeping Apocalypse” ha le potenzialità per portare molti fan alla corte della compagine germanica.
Gli ingredienti sono sempre gli stessi in tutto il disco: un efficace mix di Exodus, Kreator, Metallica, ma soprattutto Sodom del grezzissimo e sottovalutato “Better Off Dead”, la stessa “Machete” potrebbe benissimo essere contenuto in un qualsiasi disco di Tom Angelripper & company.
Un punto di similitudine con il disco citato è la registrazione Old School senza fronzoli e l’attitudine estremamente live di questo album, la band infatti non nasconde il fatto che il disco sia stato registrato in maniera analogica e non digitale come si usa in questi anni; forse la potenza del drumming ed il suono del rullante ne risentono, ma il fascino della produzione Old Style allontana qualsiasi pericolo di “artificialità” che inquina il 90% delle uscite del Revival Thrash degli ultimi anni.
Questo sorprendente disco si conclude con la title track, un brano inizialmente più melodico rispetto agli altri ma che lentamente si trasforma in un assalto frontale all’arma bianca; anche qui il mirino è stato centrato ed il quartetto di Colonia ancora una volta può sfoggiare un ottimo ritornello.
Chi segue le mie recensioni sa quanto io tenga, specialmente in ambito Thrash Metal, alla cura dei ritornelli e ad una certa varietà compositiva all’interno del disco; i Mortal Peril sono un’ottima band che curando i refrain, proponendo dei brani dalla durata logica (sotto i 4 minuti) riescono a non perdersi in un mero esercizio di “Tupa tupa” e doppia cassa dall’inizio alla fine.
Non ho davvero alcuna critica da muovere a questa sorprendente band tedesca, ma se proprio dovessi cercare il pelo nell’uovo consiglierei di emanciparsi pian piano dalle influenze, a volte troppo marcate dei loro beniamini (la copertina del disco vi ricorda qualcosa?).
Avanti così Mortal Peril, sperando che qualcuno vi noti anche al di fuori dei confini della Germania, di sicuro io seguirò lo sviluppo della vostra carriera!

Trovi utile questa opinione? 
40
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Per poter scrivere un commento ti devi autenticare o registrare
 
Powered by JReviews

releases

Tony Tears: scandagliando l'occulto
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Mark Tremonti ritorna proponendo un buon album che esprime perfettamente il suo stile
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Stranger Vision: Power Prog di buona fattura, con margini di miglioramento
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Grande ritorno per gli Aevum con "Kaleidoscope"
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
On All Fours, oscure foschie nell’album “Hybris”
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)

Autoproduzioni

Black Sun, un'altra band di talento dalla Grecia
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Neverfade, una gemma da non lasciare sepolta nell'underground!
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Ruinforge: Un esordio esplosivo
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
I Veil of the Serpent e la loro galleria del peccato
Valutazione Autore
 
2.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Night Dream, alcuni problemi vanno risolti
Valutazione Autore
 
2.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Noirad, un buon come-back dopo 7 anni
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)

Consigli Per Gli Acquisti

  1. TOOL
  2. Dalle Recensioni
  3. Cuffie
  4. Libri
  5. Amazon Music Unlimited

allaroundmetal all rights reserved. - grafica e design by Andrea Dolzan

Login

Sign In

User Registration
or Annulla