01. Amalgamation
02. Survivors of Hell
03. Severed from Heaven
04. Genetic Sickness
05. Uniformity
06. Eden
07. Narrow Path
08. Civilised
09. Destruct and Reanimate
10. The Divine
11. In Progress
01. Amalgamation
02. Survivors of Hell
03. Severed from Heaven
04. Genetic Sickness
05. Uniformity
06. Eden
07. Narrow Path
08. Civilised
09. Destruct and Reanimate
10. The Divine
11. In Progress
Una storia particolare quella degli X-Tinxion, quintetto Modern Thrash Metal proveniente dall’Olanda e formatosi nel 2004. Dopo un paio di demo la band originaria della città di Dordrecht ha debuttato nel 2010 con l’Ep “Act the Injured Innocent”; tuttavia questo “From the Ashes of Eden” è il primo full length di questa matura band olandese.
Risalta subito all’occhio la presenza di una cantante donna, Monica Janssen, fautrice di una prova vocale molto convincente e poliedrica durante tutto il corso del disco: 52 minuti di complicato ascolto per motivi che illustrerò di seguito.
Nella Press Release il genere della band è descritto come un ponte tra il Thrash vecchia scuola ed il Thrash più moderno, personalmente ho notato moltissimi elementi derivanti dallo “Swedish Death” di inizio millennio. Dalle informazioni in mio possesso, la band ha un’elevata esperienza live avendo suonato con gruppi del calibro di Benedictum, Heathen, Nuclear Assault ed altre.
Senza compiere un track by track che in questa occasione sarebbe controproducente ai fini della recensione, devo ammettere che il disco era partito bene con la furiosa “Amalgamation”, un riffing serrato e degli assoli ben rifiniti strutturano la canzone impreziosita dalla versatilità vocale della Janssen che riesce a passare dal growl sino a delle clean vocals a volte accostabili a quelle della nostra Cristina Scabbia.
I brani successivi sono fondamentalmente un’alternanza tra Thrash songs influenzate da gente come Necrodeath (periodo Tones of Hate), Slayer, Dew-Scented, e canzoni dove la componente “Swedish” è più marcata, impossibile non notare l’influenza dei primi Soilwork nella terza “Severed from Heaven” oppure in “Uniformity”, a mio avviso il brano migliore de disco, impreziosito da accelerazioni che riportano alla mente quel capolavoro di “The Jester Race” degli In Flames.
Escludendo l’inutile interludio acustico “Eden”, i brani presentano tutti la medesima struttura: sfuriate Thrash Death con una Janssen indemoniata, salvo poi rallentare durante il ritornello in clean vocals puntando tutto sulla melodia, trovo il tutto troppo artificiale, patinato e scontato; fosse stato un Ep (l’ennesimo) forse sarei stato più clemente con il giudizio finale, ma trovandomi dinanzi ad un debut album dopo 14 anni di carriera non posso far finta di dimenticare la noia che mi ha accompagnato durante l’ascolto.
Il giudizio negativo pesa ancor di più considerando le enormi potenzialità della cantante e l’ottima tecnica di tutti i membri della band, ma tutto ciò non riesce a sollevare le sorti di un disco che annoia, si dimentica facilmente, uguale dall’inizio alla fine. Peccato anche per il concept del disco: l’autodistruzione dell’essere umano sia a livello personale che collettivo.
Dato che do un valore alle parole scritte sulle recensioni e tendo ad idealizzare il mio lettore come una persona che ancora acquista dischi (e non li scarica), magari in seguito alla lettura di recensioni attente e dettagliate, mi sentirei oltremodo colpevole a consigliare l’acquisto di questo cd in base alla mia personale esperienza d’ascolto.
Mi dispiace per i volenterosi X-Tinxion, ma per me la fruizione di questo disco è stata gravosa ed a tratti irritante, ragion per cui invito la band a cercare uno stile più personale senza ricorrere al solito copia e incolla in fase compositiva.