Line Up:
Ross Dolan - vocals, bass
Alex Bouks - guitars
Robert Vigna - guitars
Steve Shalaty - drums
Tracklist:
1. The Distorting Light
2. When the Jackals Come
3. Fostering the Divide
4. Rise the Heretics
5. Thrown to the Fire
6. Destructive Currents
7. Lower
8. Atonement
9. Above All
10. The Power of Gods
11. Epiphany
Dopo quasi 30 anni di carriera, gli Immolation continuano a non scendere a compromessi Hot
recensioni
opinioni autore
Non c'è niente da fare. Per quanto ci siano tantissime nuove leve, nella scena estrema, che dicono la loro benissimo, ora come ora sono ancora le "vecchie volpi" a lasciare puntualmente a bocca aperta. Ne abbiamo avuto diversi esempi recentemente e gli Immolation sono solo l'ultimo in linea temporale. Dopo quasi 30 anni di carriera, a 26 anni di distanza da quel capolavoro assoluto che fu il loro debut "Dawn of Possession", la leggenda del Death Metal newyorkese raggiunge il traguardo del decimo studio album, terzo per Nuclear Blast, con "Atonement". Un disco nel pieno spirito del quartetto di Yonkers: Death Metal della vecchia scuola, con zero spazi per modernità o passaggi ariosi.
I quasi 50 minuti di "Atonement" sono un macigno, una wrecking ball inarrestabile che distrugge qualsiasi cosa gli si pari davanti. E' un disco che trasuda Death in ogni suo passaggio, in ogni nota e nell'atmosfera claustrofobica che il sound degli Immolation riesce a dare. Aiutato da una produzione sontuosa, quest'album risulta essere estremamente lineare dall'inizio alla fine; cosa, questa, che potrebbe esser croce e delizia, dipende da come la si prende: per chi, come me, adora questo genere così com'è non può che essere un punto a favore, ma ci sarà sicuramente qualcuno che, dopo qualche ascolto, potrebbe trovare "Atonement" un album monotono. A ognuno il suo giudizio. Il mio è che pezzi come "Destructive Currents", la spettacolare "Lower", "Fostering the Divide" o "The Power of Gods" non mi stancherebbero mai - e non mi stancano -. Riff taglienti come accette, soli ferali e, soprattutto, rapidi - non sono un fan di assoli troppo lunghi, li trovo tritap.... vabbe', ci siamo capiti -, sezione ritmica incessantemente spaccacollo e il growl cupo e profondo di Ross Dolan: insomma, cos'altro si potrebbe volere di più, se non 50 minuti di massacro sonoro dal primo all'ultimo secondo?
Per fortuna ci sono ancora gruppi che, col passare del tempo, non accettano alcun compromesso e continuano per la loro strada imperterriti. Come, appunto, gli Immolation. Dopo 29 anni la loro leggenda continua, imperitura, con l'ennesimo disco nel loro stile più classico. E per quanto mi riguarda è così che deve essere. Mica come degli angeli morbosi a caso...