Tracklist:
1. Shores of Elenna
2. Numenor
3. Heroic Deeds
4. Darkness Descends
5. Taur Nu Fuin
6. Minas Morgul
7. Witch-King of Angmar
8. The Dwarrowdelf
9. Born of Hope
Line-up:
Alex Mereu: voce
Ivano Spiga: chitarra ritmica
Paolo Roberto Simoni: chitarra solista
Nicola Pirroni: basso
Stefano Lepidi: batteria
Il mondo di Tolkien secondo gli Holy Martyr Hot
recensioni
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Ultimo aggiornamento: 07 Marzo, 2017
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Ci sono pochi, fortunati artisti che hanno la possibilità di fare della loro passione un lavoro vero e proprio. Ma quando l'arte è lavoro, di essa stessa cosa resta? Quando un artista smette di emozionare e la sua arte diventa routine? Credo che sia una domanda che noi metallari dobbiamo porci in un'epoca dove sembra non si può più affrontare la nostra amata musica con lo stesso spirito primordiale di un tempo.
Faccio questa doverosa premessa perché Ivano Spiga, songwriter e principale colonna degli Holy Martyr, porta avanti questa band per passione e non per un desiderio di professionismo vero e proprio. Sono passati sei lunghi anni dall'heavy grezzo di Invincible, ed è proprio durante questa pausa che, in punta di piedi, il nostro scrive Darkness Shall Prevail.
Si, gli Holy Martyr sono tornati alle origini primordiali del loro sound; seconda cosa: il concept è basato sull'epicità del male all'interno del mondo di Tolkien, raccontando diverse ambientazioni e diversi personaggi, più che le storie vere e proprie della Terra di Mezzo. Non aspettatevi quindi un disco facile, anzi, fin da Numenor capiamo di essere tornati a un inizio che avevamo dimenticato. Le ritmiche, dovute alla presenza del nuovo batterista Stefano Lepidi e del nuovo chitarrista Paolo Roberto Simoni, si sono evolute in un modo più duro e cadenzato poter recuperare le origini dell'epic metal e, soprattutto, l'assoluto del male rappresentato da Sauron e dai suoi seguaci. Il cantato duro e grezzo di Alex, che resta uno dei migliori singer in Italia nonostante sia stato per molto lontano da questo ambiente, è molto più cupo e roccioso rispetto ai dischi precedenti. Pure la copertina, che rappresenta una battaglia tra demoni (fine citazione ai Mamuthones, maschere pagane della tradizione sarda) e soldati, trasuda un'epicità più oscura.
La cosa che infatti salta alle nostre orecchie arrivati verso la fine del disco è proprio questa oscura solennità che lo pervade tutto, richiamando sia il doom metal, papà del nostro genere, che a grandi compositori di musica classica tramite gli assoli di Paolo. Scrivo queste cose proprio per mettervi in guardia: non aspettatevi un Invincible 2, bensì un disco essenziale, scarno, ridotto ai minimi termini per lasciare spazio all'epic metal nella sua più pura essenza.
L'ultima cosa che posso dire su Darkness Shall Prevail è che si tratta di un ottimo disco, ostile e oscuro se vogliamo, ma al livello dei precedenti lavori del quintetto sardo. Sicuramente farete fatica a entrare nel mondo fatto di assoluti creato da Ivano e soci, che ci restituiscono un Tolkien difficile, da grande letteratura anziché da intrattenimento pop come le ultime avventure cinematografiche di Peter Jackson, ma dopo qualche ascolto non solo ne comprenderete l'essenza, ma vi immergerete in una comprensione del fantasy "diversa" dal solito. Il consiglio che vi do' è di ascoltarlo in un bello stereo o con delle cuffie potenti, per poterne assaporare la durezza e il lirismo intrinsechi, e leggervi nel frattempo i testi per comprendere meglio il viaggio che il quintetto ha messo in musica.
Bentornati.