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All The Dreamers
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Blood Red Laughter
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Didn't Like You Anyway
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On The 13th Day
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So Let It Rain
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Dance Of The Black Tattoo
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Shadow Town
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Putting Things In Place
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Broken Promises
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See How They Fall
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From Within
All The Dreamers
Blood Red Laughter
Didn't Like You Anyway
On The 13th Day
So Let It Rain
Dance Of The Black Tattoo
Shadow Town
Putting Things In Place
Broken Promises
See How They Fall
From Within
Quando si parla dei Magnum è impossibile non nominare la parola classe. I maestri del Pomp Rock soffiano con “On the 13th day” sulle 40 candeline che festeggiano le 4 decadi dalla loro nascita, nel lontano 1972, a Birmingham. A differenza dei tanti gruppi storici che ancora calcano i palchi del mondo e pubblicano dischi spesso di bassa qualità, i Magnum sono sempre riusciti a creare grandi albums, e se proprio c'è bisogno di sottolinearlo, anche questo nuovo lavoro convince appieno e non delude le aspettative.
La partenza affidata a “All the dreamers” rispecchia il lato più epico della band e ci ripresenta un Bob Catley immortale e sempre in grande forma. La sua voce ha scritto pagine di storia ma evidentemente non è abbastanza. Il connubio che si è formato tra lui e Tony Clarkin, songwriter della band, è qualcosa di magico, quella magia che troviamo nella successiva “Blood red laughter”, mid tempo roccioso e melodico. Dura, durissima non soffermarsi su ogni brano, come il riff della favolosa title track: hard rock allo stato puro, di quello cristallino, oppure la successiva sognante “So let it rain”. “Shadow town” è la tipica canzone da singolo apripista, facile da apprezzare con delle ottime melodie ed il piano di Mark Stanway assoluto protagonista. Il momento della ballata arriva solo con l'ottava traccia: “Putting things in place” non delude le aspettative di chi conosce le ballads memorabili della band ed emoziona dalla prima all'ultima nota, merito soprattutto di quel talento al microfono che trasforma in oro tutto ciò che canta. “See how they fall” è un altro mid tempo potente che dal vivo potrebbe far agitare più di qualche testa, mentre a chiudere troviamo la buona “From within” che pur non essendo una delle hits del disco, si lascia ascoltare grazie ad un coro da 30 e lode.
“On the 13th day” è un disco di primissimo livello, un lavoro che suona 100% Magnum, anche se risulta leggermente meno “pomp” e più “hard” rispetto agli ultimi loro albums. La band Britannica firma l'ennesimo gioiellino della proprio discografia: in una parola, tutto questo si chiama CLASSE!