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Nùmenor: Un buon mix sinfonico tra power e black Nùmenor: Un buon mix sinfonico tra power e black Hot

Nùmenor: Un buon mix sinfonico tra power e black

recensioni

gruppo
titolo
Sword And Sorcery (Re-issue)
etichetta
Stygian Crypt Productions
Anno

 

CD 1:

1. Prelude
2. Dragonheart
3. The Arcanist
4. Interlude
5. The Prince in the Scarlet Robe
6. The Oath of Fëanor
7. Dragon of Erebor
8. Prelude II
9. Bane of Durin
10. Sleeping Sorceress

CD 2:
1. Eon Storm
2. In Darkness
3. Monarchy Divine
4. Aeons of Magick
5. Once We Were Kings

opinioni autore

 
Nùmenor: Un buon mix sinfonico tra power e black 2017-01-05 22:47:23 Gianni Izzo
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Gianni Izzo    05 Gennaio, 2017
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La prima pubblicazione di “Sword And Sorcery” è del 2015. Mentre questa nelle nostre mani è una ristampa ad opera dell’etichetta russa Stygian Crypt Production, remixata e rimasterizzata, con una cover leggermente diversa rispetto l’originale, ed un cd aggiuntivo con 5 brani ripresi dalla produzione che precedono il full-lenght del 2013 dei serbi Nùmenor, intitolato "Colossal Darkness".

Dietro il tolkieniano moniker della band, militano: Miranovic, mastermind e voce del gruppo, Balint Kemeny, il chitarrista Srdjan Brankovic ed il tastierista Mladen Gosic (entrambi già membri dei conterranei Alogia).

Nati come band prevalentemente Symphonic Black, i Nùmenor hanno cambiato le coordinate della propria proposta musicale, inondandola di una massiccia dose di power metal che deve molto ai nostrani Rhapsody (con o senza "Of Fire", con o senza "Luca Turilli’s").
A completare il lavoro su “Sword And Sorcery” sono stati chiamati due vocalist, Anđela Isic e Zeljko Jovanovic, che hanno curato le clean vocals.
Il risultato è un buon disco dalle coordinate squisitamente sinfoniche e dalle atmosfere fantasy, che ogni tanto si cosparge di parti più oscure e tirate come potete ascoltare su “The Arcanist”, ma prevalentemente cavalca orchestrazioni ariose, epiche, barocche, sulle quali si intreccia lo screaming di Marko Miranovic e le voci pulite degli ospiti. Vividi esempi di quest'evoluzione sonora, oggi ancora più incisiva rispetto anche al precedente full-lenght, sono brani come “Dragonheart” o l’ottima “The Prince In The Scarlet Robe”.
Peccato che il disco duri una mezz’oretta scarsa e presenti ben tre strumentali dall’impatto nullo, che sembrano poco più che riempitivi e vanno ad incidere negativamente sul risultato finale del disco. Un lavoro che non spicca in originalità, ma è davvero ben fatto e riesce ad unire in modo egregio la componente più classica e quella più estrema della band.

Un’altra mezz’oretta di musica ce la regala il cd bonus in cui ritroviamo il gruppo slavo alle prese con uno stile ben più graffiante e sinistro, un misto tra Cradle Of Filth e Dimmu Borgir che incontrano l’extreme metal più tecnico ed intricato.
I 5 brani tracciano un chiaro quadro dei Nùmenor che furono, dotati di un sound meno ammaliante e diretto rispetto a quello di oggi, ma altrettanto ben fatto. Ovviamente qui il riffing talgiente delle chitarre e le ritmiche più forsennate hanno un ruolo di primo piano, ma nonostante questo, si sente in ogni modo quella componente epica che solo pochi anni dopo, sarebbe stata il perno intorno al quale avrebbe girato il sound odierno del combo slavo.
L'ascolto è consigliato soprattutto agli amanti del fantasy e del metal più sinfonico, ma che non disdegna le harsh vocals. Aspettiamo a questo punto, buone nuove da parte della band.

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10
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