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Midnight Rites - Tales from the North Midnight Rites - Tales from the North Hot

Midnight Rites - Tales from the North

recensioni

titolo
Tales from the North
etichetta
Inferno Records
Anno

1 - Dawn of Darkness

2 - Lvcifer

3 - Legions of the Damned

4 - Raven's Cry

5 - Winter's Requiem

6 - Origin Of The Past

opinioni autore

 
Midnight Rites - Tales from the North 2016-08-18 14:28:16 Anthony Weird
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Anthony Weird    18 Agosto, 2016
Ultimo aggiornamento: 18 Agosto, 2016
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La band “Midnight Rites”, metà svedese e metà spagnola, arriva oggi con questo mini album di sole sei tracce, intitolato “Tales from the North”, proponendoci un Blackened Death Metal, di stampo melodico, che sinceramente mi incuriosisce non poco; andiamo quindi subito alla sostanza, con l'ascolto.
Il primo brano è “Dawn of Darkness” che apre col botto in una composizione assolutamente Black Death, con blast beat martellanti e un riffing perfettamente a metà tra la potenza del Death e l'oscurità delle tenebre più Black. Il tutto condito con uno scream acido e ferale, molto maligno e disperato. Il riffing “zanzaroso” prosegue e sorregge bene i pochi momenti di growl. Il ritmo prosegue su un buon tempo sostenuto e devo dire che non me lo aspettavo così coinvolgente. Il rallentamento arriva al momento giusto ed il delay in chiusura fa il resto per l'atmosfera di questo ottimo biglietto da visita.
L' arpeggio decadente di “Lvcifer” mi accoglie, prima di sfociare nella furia cieca, ma perfettamente controllata dei nostri, che danzano su un lead di chitarra totalmente inaspettato. Il tempo cala ma la sensazione di malvagità che trasmette questo pezzo, invece, accenna ad aumentare per poi tornare sul ritmo incalzante della prima parte. La notte cala totalmente con l'intro di “Legions of the Damned” ed i suoi synth cimiteriali. Cori bassi da canto gregoriano fanno da cornice alle vocals malefiche che corrono in una danza blasfema sui riff circolari delle chitarre; troviamo anche delle modulazioni vocali che non fanno altro che aggiungere senso di smarrimento e ferocia, anche quando, paradossalmente, la melodia inizia a farla da padrone e cori clean entrano in campo. Da ascoltare. “Raven's Cry” parte con un riffing molto dinamico che non mi aspettavo e la velocità aumenta su un drumming secco che alterna momenti in blast beat ad altre battute in “up”, costantemente su un tappeto di doppia cassa; si fa inoltre un grosso uso delle modulazioni digitali della voce, per rendere lo scream ancora più inquietante e spaventoso. Torna invece l'arpeggio decadente in “Winter's Requiem” e la formula si ripete, lead riff dinamico a conferire entusiasmo ad un brano potente ed oscuro, che però forse risulta poco gelido per il titolo che porta. La parte sussurrata è pregna di malvagità e buio intrinseco nelle lyrics e nel pezzo stesso, che smette di essere una composizione fine a se stessa, ma acquista vita propria e trasmette le sensazioni negative che si era proposto fin dall'inizio; non capisco la parte clean sul finale che, pur conferendo spessore al brano, non appare all'altezza di quanto sentito fino ad ora.
Ultimo brano purtroppo di questo assaggio delle grandiose capacità dei Midnight Rites, è la numero sei, “Origin Of The Past” con il suo arpeggio oscuro, una sorta di outro strumentale, dove la chitarra ed una piccola tastiera per niente opprimente trasmettono inquietudine e decadenza, in una melodia lineare e lugubre che ci lascia dandoci appuntamento al prossimo lavoro in studio di questa band, che è assolutamente da ascoltare ed ammirare, soprattutto per i fans del genere.

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