1. The Painting House
2. Become Deat
3. Heterodox
4. Crusades Pt.I : Seige
5. Crusades Pt.II : Extinction
Le crociate dal sound groove per i Chronological Injustice
Hot
recensioni
opinioni autore
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Si presentano con un nome ai limiti del pronunciabile ma con tanta voglia di far bene questi quattro ragazzi sotto il monicker Chronological Injustice, band piuttosto nuova e sconosciuta ai più, ma che a quanto pare si sta muovendo bene, al punto che non ci si fa mancare niente, sia in termini di qualità audio che a partire dall'artwork di ottima fattura. Peccato perchè le canzoni inizialmente (almeno dalle news lette in giro) contenute in questo "A Collection of Atrocities" dovevano esser cinque, ma al momento di ascoltare il disco, abbiamo solamente quattro songs per le mani, e con titoli leggermente diversi (non sapendo l'esatto ordine).
Si parte con "Crusade" (almeno secondo il nostro ordine) una song che sin dall'intro si rende interessante con melodie pseudo-medievali/arabesche per poi sfociare improvvisamente in un treno guidato dalla doppia cassa ed alcuni passaggi molto tecnici e ai limiti dell'epic sulle sei corde, la cui unica pecca sembra non trovare il giusto refrain per poter lasciare qualcosa di concreto a chi ascolta. Limite che per tutta la durata del disco potrebbe essere anche figlio di una voce monocorde e poco espressiva. Procediamo con "Painting House", una song che per i mid-tempos ed il groove espresso dalle chitarre ricorda un certo modern metal ai limiti del crossover, per sfociare poi in un bel solo. "Heterodox" aggredisce subito con ritmi sostenuti per poi fermarsi quasi inspiegabilmente, e ancora tanto groove sui bridges, e assolo ipertecnico. A concludere "Become Death" in una sorta di deathcore stracolmo di groove metal e di nuovo un assolo esagerato e quasi inutile nel contesto.
Quel che ci piace di questa band è il fatto di mettere in luce delle malefatte dell'umanità nel passato affinchè la gente se ne ricordi e non le ripeta. Ci piace anche il confezionamento di questo mini. Il problema è che questo sound anche solo in quattro song resta molto ripetitivo, nonostante la messa in luce di passaggi molto tecnici che comunque riscuotono un certo interesse. Ahimè, seppur non sia facile valutare un disco, nè tantomeno una band, in sole quattro canzoni, c'è da dire che i Nostri dovranno lavorare meglio nel songwriting, magari smussando un pelino le parti tecniche e inserendo dei veri e propri ritornelli brutali (prendere esempio dagli Heaven Shall Burn potrebbe aiutare).
Recensione Utenti
releases
Autoproduzioni
Consigli Per Gli Acquisti
- TOOL
- Dalle Recensioni
- Cuffie
- Libri
- Amazon Music Unlimited