01. Sinister Tales
02. Revel in Demise
03. Reaping Fire
04. Storming Death
05. Leather Militia
06. Trapped in a Vicious Circle
07. Blood Countess
08. Hypnos
09. Evoke Perdition
10. Lurking Evil
01. Sinister Tales
02. Revel in Demise
03. Reaping Fire
04. Storming Death
05. Leather Militia
06. Trapped in a Vicious Circle
07. Blood Countess
08. Hypnos
09. Evoke Perdition
10. Lurking Evil
Oramai è assodato, il Thrash Metal in Europa può tranquillamente considerare Atene come una delle nuove capitali del genere: il capoluogo dell’Attica infatti è città natale di una moltitudine di promettentissime band che stanno venendo allo scoperto prepotentemente negli ultimi anni.
Non fa eccezione il quintetto degli Endless Recovery, formatosi nel 2011 con una cadenza discografica abbastanza regolare e proficua: l’esordio ufficiale è l’Ep “Liar Priest” del 2012, a cui ha fatto seguito l’anno dopo il Full-length “Thrash Rider”, l’Ep “Resistance Bangers” del 2014 e questo ultimissimo “Revel in Demise” uscito in prossimità delle festività Natalizie.
La band suona un Thrash/Black Metal devotissimo agli indimenticati anni ’80 senza tralasciare alcune venature Speed, specialmente per quanto riguarda gli assoli davvero ben eseguiti dal solista Apostolos Papadimitriou; la voce del cantante Mihalis Skliros è totalmente incentrata su di uno screaming abbastanza particolare e personale, senza tuttavia tralasciare alcuni acuti in determinati momenti del disco.
Le influenze di questa band sono i Kreator dei primi due dischi ed i Destruction (nello specifico lo stile di quel capolavoro insuperabile intitolato “Eternal Devastation”); è importante sottolineare che molti dei brani si reggono su dei riff completamente Black Metal, tuttavia il drumming molto variegato, la superba padronanza degli strumenti ed una non comune capacità compositiva riescono ad intrattenere l’ascoltatore senza problemi lungo i 42 minuti di durata del disco.
Dando uno sguardo più approfondito al cd, ad una breve strumentale segue la violentissima title track in cui i ritmi rallentano solo in occasione del ritornello, un inizio efficace che annichilisce l’ascoltatore; l’assalto sonoro prosegue inesorabile con la successiva “Reaping Fire” di cui la band ha realizzato anche un videoclip, ottimi i numerosi cambi di tempo ed alcune parti di basso davvero ben rifinite.
Terremotante “Storming Death” perfetto connubio tra Speed & Black Metal, impreziosita oltremodo da un riff davvero ottimo ed alcuni acuti del cantante difficili da dimenticare, forse il miglior brano del disco; “Leather Militia” parte sulla falsariga degli Exciter più veloci salvo poi assestarsi su di un un riffing tipicamente Black Metal; posso solo immaginare dal vivo la carica esplosiva di questa canzone molto ‘80s.
Il trio “Trapped in a Vicious Circle”, “Blood Countess” e “Hypnos” vede la band estremizzare ancora di più il proprio sound avvicinandosi a quel Black Metal primordiale di fine anni ’80; mentre con “Evoke Perdition” il Thrash torna ad indirizzare prepotentemente lo stile dei cinque ateniesi, una song che non sfigurerebbe in un disco come “Pleasure to Kill”.
La conclusiva “Lurking Evil” pone il sigillo finale in maniera più che degna consegnando ai posteri un disco davvero notevole: un’affermazione molto forte la mia, in quanto preferendo una tipologia diversa di Thrash Metal, ho apprezzato davvero molto questo disco riconoscendo in maniera imparziale l’altissima qualità presente in “Revel in Demise”.
Lo stile anacronistico e romanticamente “Vintage” degli Endless Recovery non intacca minimamente il loro lavoro data l’elevatissima qualità compositiva e tecnica di questa giovane band ellenica.
Che dire: tra Suicidal Angels, Chronosphere, Mentally Defiled, Bio-Cancer ed Exarsis la Grecia con questi Endless Recovery assesta un ulteriore colpo alla scena Thrash Metal del vecchio continente.