1. Unknown World
2. Mirror of Deep Waters
3. Power of Choice
4. Journey
5. Everlasting Love
6. The Hero
7. My Spirit
8. Eterno Presente
9. The Call of Time
10. Spiritual Battle
1. Unknown World
2. Mirror of Deep Waters
3. Power of Choice
4. Journey
5. Everlasting Love
6. The Hero
7. My Spirit
8. Eterno Presente
9. The Call of Time
10. Spiritual Battle
Il termine "Allos" significa "Altro" e fa riferimento allo Spirito Santo nel versetto biblico di Giovanni 14:16 "E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo".
Nati come cover band di Narnia e Stryper (e già qui, complimenti!), gli Allos sono provenienti da Belo Horizonte, Brasile e suonano un power metal con tematiche cristiane. Catturato dalla bella copertina (opera dell'artista a me sconosciuto Carlos Fides), mi sono imbattuto in questo "Spiritual Battle", album d'esordio di questa band attiva già dal 2003. Solo nel 2010 però il gruppo riesce ad entrare agli Studios WZ per iniziare le registrazioni di “Spiritual Battle”, prodotto da Alan Wallace e Andre Marcio, produttori e musicisti esperti della scena metal nazionale, e con Fernanda Ohara dei Braia (progetto di Bruno Maia della cult band Tuatha de Dannan) come ospite e voce femminile.
Se da una parte gli Allos dimostrano tecnica da vendere, vi basteranno pochi ascolti per notare che il songwriting non è allo stesso livello. Le canzoni di questo debutto infatti raramente riescono ad incidere e ne è un esempio lampante già l'opener (intro esclusa) “Mirror of deep waters”: tastiere in evidenza, ritmi sostenuti e degli ottimi scambi di solos tra chitarra e tastiera, ma le melodie non lasciano il segno. Il punto forte di questo disco è l'ottima voce di Celso Alves, un mix tra il miglior Edu Falaschi e Fabio Lione, che si aggiunge nella lista delle tante ugole d'oro provenienti dal Brasile (che ha una gran tradizione a riguardo). Tornando all'album, sale leggermente il livello con “Power of choice” che dimostra le già citate ottime doti esecutive dei giovani Sud Americani ma anch'essa non convince appieno e neppure l'ingresso della voce femminile (già da “Journey”) riesce a migliorare le cose, così questo “Spiritual battle” scorre via senza convincere. Funzionano già meglio le numerose ballate grazie alla prestazione magistrale di Alves e spicca tra queste “Eterno presente”, mentre la veloce e tutta in doppio pedale title track, chiude positivamente il disco.
Inutile dire che se cercate del buon power metal troverete molto di meglio in giro (soprattutto in questo periodo ricco di uscite di qualità) così come se siete alla ricerca di bands dai testi cristiani non dovete far altro che fermarvi in Sicilia dai grandi Metatrone o fare un saltino in Svezia dai Golden Resurrection dal re del White Metal tale Christian Liljegren. Se riusciranno a sistemare due-tre cose gli Allos potranno dire la loro in futuro, ma per ora sono decisamente rimandati!