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Geniali e politicamente scorretti: tornano i The Monolith Deathcult Geniali e politicamente scorretti: tornano i The Monolith Deathcult Hot

Geniali e politicamente scorretti: tornano i The Monolith Deathcult

recensioni

titolo
Bloodcvlts
etichetta
Season Of Mist
Anno

Tracklist:

1. Reign of Hell
2. I Conquistador
3. Der Hexenhammer
4. Doom of the Tawusê Melek
5. Hangmen Also Die
6. GeneSYS
7. Die Waffe Mensch (Todesnacht von Stammheim Remix)
8. Den Ensomme Nordens Dronning (Acoustic Version)

Line-up:

Robin Kok: bass & vox and howling insanity
Michiel Dekker: guitars & vox and supreme inanity
Carsten Altena: guitars & Stalin organ, mammoth orchestral stabs & fiddling vanity

opinioni autore

 
Geniali e politicamente scorretti: tornano i The Monolith Deathcult 2015-04-14 09:22:53 Dario Onofrio
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Dario Onofrio    14 Aprile, 2015
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Ci sono molti modi di definire un gruppo "schizzato" o "schizoide". Di esempi ne è pieno il mondo, ma i The Monolith Deathcult sono un gradino sopra molti loro illustri colleghi per un semplice motivo: nella loro musica il gusto per il politicamente scorretto si fonde con un death metal mischiato all'elettronica e a dei sinth che non mancano di far storcere il naso ai puristi. Nel 2013 avevano dato alle stampe quello che a mio parere è una vera e propria pietra miliare del death metal sperimentale chiamata Tetragrammaton, dove parlavano tra le altre cose del genocidio del Rwanda o dell'ayatollah Komeini.
Due anni dopo i nostri, ormai famosi a livello internazionale (la provenienza è olandese), buttano fuori dalla band per motivi ancora poco chiari (descritti sul sito come "cacciata degli infedeli") Ivo Hilgenkamp (chitarrista) e Sjoerd Visch (batterista) e danno alle stampe questo EP dal titolo poco fraintendibile: Bloodcvlts, scritto su una scimitarra stilizzata con caratteri ebraici...
Eppure non si parla di islam nel disco, bensì di diverse tematiche che vanno dall'accanimento dell'Armata Rossa contro i civili tedeschi (Reign of Hell), agli dei di religioni orientali (Doom of the Tawusê Melek) fino all'Apocalisse (GeneSYS).
La formula della band è sempre la stessa: cannonate di riffoni death metal e roboanti effettoni di sintetizzatore che ben si adattano alle atmosfere apocalittiche dei loro lavori. In mezzo a questo EP secondo me spicca come bellezza la terza Der Hexenhammer, un pezzone tiratissimo che ricalca molto lo stile di Tetragrammaton. Anche GeneSYS, la conclusiva prima delle due bonus track, con i suoi roboanti effetti orchestrali e le sovrincisioni narrate, merita più di un ascolto.
Si perché oltre alle classiche track alla Monolith Deathcult troviamo anche una divertente remix di Todesnacht von Stammheim (da Tetragrammaton) e una versione acustica di Den Ensomme Nordens Dronning (da Trivmvirate), assolutamente imperdibili per i fan della band.
Sarà che i Monolith Deathcult mi stanno simpatici anche perché hanno sempre avuto delle sfighe atomiche nei live (vedi l'ultimo Rock Hard) e prendono un sacco per il culo la politica estera (specialmente Berlusconi), ma riesco a trovare qualcosa di interessante in ogni lavoro che pubblicano. Questo anche perché i testi si dimostrano sempre molto più complessi di quello che si pensa.
Quindi, per chi aspetta con ansia un nuovo album o per chi vuole iniziare a conoscere questa band allontanandosi dagli stilemi classici del death, Bloodcvlts rappresenta un interessante assaggio di quello che i nostri sono in grado di fare.

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