- 01.Dragonaut
- 02.Redeemer Of Souls
- 03.Halls Of Valhalla
- 04.Sword Of Damocles
- 05.March Of The Damned
- 06.Down In Flames
- 07.Hell & Back
- 08.Cold Blooded
- 09.Metalizer
- 10.Crossfire
- 11.Secrets Of The Dead
- 12.Battle Cry
- 13.Beginning Of The End
Largo ai maestri, i Judas Priest!
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recensioni
opinioni autore
Vi è un approccio di sacralità ogni qualvolta mi accingo ad ascoltare un nuovo lavoro dei Judas Priest, a mio avviso la band metal che riesce meglio di chiunque altro a rimanere classica e moderna allo stesso tempo senza scadere nella monotonia.
Gia nel 1990 dopo ben 11 album pubblicati ,stupirono la comunità metal mondiale con ‘’Painkiller’’ uno dei migliori (se non il migliore) album degli anni ’90; ritengo che anche ‘’Jugulator’’ del 97 col giovane Ripper Owens alla voce sia stato un gran bel cd, salvo poi perdersi con lo sperimentale, ma mediocre ‘’Demolition’’ uscito 4 anni dopo.
Come la scena Metal ha insegnato negli ultimi 3 lustri anche loro hanno optato per una reunion seguita dall’ottimo ‘’Angel of Retribution’’ e dal coraggioso ‘’Nostradamus’’.
Il fresco di stampa ‘’Redeemer of Souls’’ gia colpisce per la splendida copertina e per l’assenza dello storico K.K. Downing sostituito dal piu giovane Richie Faulkner .
La opener Dragonaut potrebbe essere una qualsiasi bside di un album come ‘’Defenders of the Faith’’, piacevole ma nulla di trascendentale; con la title track gia si riscontrano delle linee vocali piu variegate ed un ritornello avvincente; Halls of Valhalla mi ha ricordato i migliori Running Wild (ovviamente discepoli dei Priest) salvo poi rientrare su coordinate piu tradizionali ma assolutamente gradevoli.
Sword of Damocles come potete intuire non può che essere un pezzo epico che rappresenta davvero una spada di Damocle sulla testa di tutti i loro cloni, largo ai maestri! Basta il ritornello di questa canzone a spazzare via decine di emulatori; proseguendo troviamo March of the Damned che alterna il tipico sound dei nostri con alcune melodie Sabbathiane molto ben riuscite.
Down in Flames è la mia preferita dell’album,un misto tra Rock Hard,Ride Free del 1984 e One Shot at Glory del 1990 il ritornello ‘’vintage’’ è davvero strepitoso; con Hell & Back veniamo catapultati negli anni ’70 e ci troviamo piuttosto a nostro agio. Cold Blooded passa un pochino inosservata mentre la successiva Metalizer non ha bisogno di essere presentata… basta il titolo;la song è un compendio del loro sound, quel sound metallico che loro hanno creato, modellato e rivestito di pelle e borchie.
Crossfire inizia alla ‘’Hendrix’’ per poi confluire su territori Zeppeliniani ed infine Priestiani di metà anni ’70; Secrets of the Dead la trovo superflua come midtempo mentre i ritmi gia accelerano con Battle Cry attenstandosi comunque sulla sufficienza.
L’ultima, Beginning of the End è una ballad semioscura condita da un’ottima prestazione del giovane Faulkner che va detto, non sarà la leggenda K.K. Downing ma se l’è cavata egregiamente nell’affiancare Tipton.
Concludendo questo ‘’Redeemer of souls’’ si pone a metà strada tra il recupero della tradizione di ‘’Angel of Retribution’’ e la cura dei dettagli, l’oscurità e l’epicità di ‘’Nostradamus’’; inutile consigliarvi o meno l’acquisto; è un album dei Judas Priest…
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