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I Finsterforst sono diventati grandi! I Finsterforst sono diventati grandi! Hot

I Finsterforst sono diventati grandi!

recensioni

titolo
Mach Dich Frei
etichetta
Napalm Records
Anno

Tracklist:

  1. Abfahrt
  2. Schicksals End'
  3. Zeit für Hass     
  4. Im Auge des Sturms     
  5. Mach dich frei!     
  6. Mann gegen Mensch     
  7. Reise zum...
  8. Finsterforst

Line-up:

Tobias Weinreich: basso
Simon Schillinger: chitarra elettrica e acustica
Sebastian "AlleyJazz" Scherrer: tastiere
Johannes Joseph: fisarmonica, voce pulita, cori
David Schuldis: chitarra solista
Cornelius "Wombo" Heck: batteria
Oliver Berlin: voce

opinioni autore

 
I Finsterforst sono diventati grandi! 2015-01-23 11:37:18 Dario Onofrio
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Dario Onofrio    23 Gennaio, 2015
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Conobbi i Finsterforst ormai sei anni fa, quando qualcuno mi fece ascoltare l'intramontabile Lauf der Welt, un pezzo che praticamente richiamava gli Svartsot di Ravenens Saga con la fisarmonica al posto del flauto. Nonostante questo i nostri sin dall'inizio si sono dedicati a composizioni lunghe e complesse, nonostante l'estrema becerità della musica proposta.
Dopodiché li ho persi di vista, complice la svalangata di gruppi portata dalla new wave of folk metal e forse anche perché li avevo trovati carini e nulla più.
Il risultato? I sette di Friburgo in questi anni sono cresciuti parecchio, non solo anagraficamente ma anche musicalmente parlando. Dimenticatevi le sparate indiavolate di fisarmonica e il folk estremamente bevaiolo dei primi album: Mach Dich Frei (un modo alla tedesca per dire "liberati", come fa intendere anche la copertina) è un disco estremamente maturo e complesso, sia sotto al punto di vista del songwriting che delle sonorità utilizzate. Un disco un po' furbetto, che ricama le trame tessute da mostri sacri del viking atmosferico come i Moonsorrow e i Thyrfing, ma che nonostante questo riesce a stupire ed emozionare.
Alla band bastano otto pezzi per farci entrare nelle foreste nere tedesche, a partire dalla bombastica Schicksals End': quattordici minuti di pezzo dove la tastiera fa da padrona e le ritmiche lente servono a creare una atmosfera epica e "gelata". L'utilizzo massiccio di effettoni potrebbe essere preso da molti come un "tutto fumo, niente arrosto"; al contrario i pezzi lenti dei Finsterforst acquisiscono un valore pazzesco, con un Sebastian "AlleyJazz" Scherrer che non esita neppure a buttare qualche piccolo spunto di elettronica mentre i suoi colleghi picchiano sugli strumenti con ferocia. Bellissima anche la valorizzazione che viene fatta del growl del nuovo acquisto Oliver Berlin, che prosegue la sua carriera dopo Rastlos del 2012. Il tema del primo pezzo tra l'altro lo sentirete, in un modo o nell'altro, per tutto il disco, sia nella seconda traccia Zeit für Hass che nell'ultima, lunghissima suite Finsterforst, che rende onore al nome della band. Sicuramente una parola la spenderei anche per le intro: atmosfere pure, sulle quali spicca la bellissima Reise Zum..., un piccolo gioiellino di ambient folk. L'unico pezzo che non mi ha convinto del tutto è Mann gegen Mensch, che dopo un inizio infuriato si riprende il suo spazio folkeggiante all'ingresso di un flauto suonato magistralmente. La fisarmonica comunque non manca, sia nell'ultimo pezzo che nell'intro che ho appena citato.
Per chiudere la recensione vorrei parlarvi solo un attimo della bellissima Finsterforst: 24 minuti di magia pura, atmosfere, chitarre acustiche che sfidano potentissime tastiere e strumenti lanciati a mille contro le nostre orecchie. Raramente mi è capitato di sentire una traccia così lunga senza annoiarmi, ma la svolta atmosferica dei Finsterforst è riuscita a farmi apprezzare anche questo.
Se come me siete amanti del folk/viking atmosferico non potete assolutamente farvi sfuggire Mach Dich Frei: un album che figurerà degnamente sul mio scaffale entro la fine dell'anno!

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10
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