Tracklist:
01. The Descent 01:10 (intro)
02. Slum Devil 04:31
03. Livin Rock 03:32
04. Mark of Vengeance 03:56
05. Whisper of the Night 05:41
06. Fury of Time 04:00
07. Wandering Spirit 04:21
08. Golden Cell 04:22
09. Asylum 06:50
Interessante debutto per i fans dell'heavy epico e melodico!
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Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 2012
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Arrivano al debutto i Myriad Lights, un quartetto lombardo dedito ad un heavy metal melodico ed epico, grazie alla storica Underground Symphony che pubblica questo “Mark of vengeance” in una bella confezione digipack. L'etichetta di Maurizio Chiarello è meno presente sul mercato rispetto agli anni d'oro (quanti grandi dischi nella mia discografia marchiati da questa Label..), ma dimostra di avere ancora ottimi colpi in canna e questo disco ne è l'esempio lampante. Come per il bellissimo “Redemption Denied” degli Steel Seal, dato alle stampe ormai un paio d'anni fa ma che come proposta si può accostare all'album qui recensito, si rimane su territori heavy, questa volta strizzando l'occhio ai grandi Warlord, vista l'epicità che i Myriad Lights riescono, a tratti, a sprigionare.
Tutti i brani sono molto validi e convincono già dai primi ascolti: “Slum devil” e “Livin rock” formano un buon duetto d'apertura, ma è con la bellissima Title track che il disco comincia a decollare sul serio. Un pezzo avvincente con un ottimo guitar solo ad opera di Francesco Lombardo che può vantare alle sue spalle la buona sezione ritmica di Jeff Lombardo (basso) e Phil Motta (batteria). Appena superata la prima metà dell'album, troviamo le due hits assolute: con “Fury of time” il ritmo si alza fino allo splendido ritornello tutto da cantare mentre “Wandering spirit” è una splendida ballata acustica con un Andrea Di Stefano alla voce assoluto protagonista che ricorda il grande Morby (Domine). La chiusura del disco è affidata a due buoni pezzi come la heavy “Golden cell” e la Warlordiana (passatemi il termine) “Asylum”.
Non è mai facile presentarsi al debutto con un prodotto convincente sotto tutti i punti di vista ma possiamo dire che i Myriad Lights ce l'hanno fatta. Con una produzione più potente e, a mio avviso, l'aggiunta di un po' di tastiera per rendere ancora più epico il sound, uniti all'esperienza che naturalmente non si impara se non con il passare del tempo, questa band in futuro potrà crescere e regalarci altra ottima musica. Un altro disco di qualità proveniente dalla nostra penisola, avanti così!
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