Tracklist:
- INTRO
- PANDORA
- THE BATTLE OF MARDUK AND TIAMAT
- VON BRAUN
- CHILDREN OF THE KING
- SANDY'S FLIGHT
- RAISING SOUL
- WHAT REMAINS OF THE DAY
- ENDLESS SKY
- SECULAR COMEDY
- VON BRAUN (ITALIAN VERSION - BONUS TRACK)
Tracklist:
Anche nel metal si seguono un po' le mode: senza andare troppo indietro nel tempo, mi viene in mente l'exploit del Black negli anni '90, prima che scoppiasse il Power; il boom del Pagan-Folk che ancora deve fermarsi, fino ad ora dove siamo quasi “invasi” da bands con il cantato femminile. Niente di preoccupante visto che tra decine e decine di questi gruppi come sempre c'è chi sa farsi largo con dischi che si fanno apprezzare. Una "moda" che sta colpendo anche l'Italia che solo in questi primi mesi del 2012 ha visto uscire dischi molto interessanti (mi vengono in mente quelli di Evenoire e Teodasia) come è "What remains of the day" dei Souls of Diotima. Non ho molte informazioni su di loro, ma arrivano da Sassari e questo che vado a recensire è il loro secondo disco, anche se il debutto mi era passato del tutto inosservato.
A differenza di molte bands che decidono di seguire il lato più Gothic prendendo come spunto la scuola Olandese di The Gathering e Within temptation, il combo Sardo già dalla bellissima Pandora fa capire che ci troviamo di fronte ad un disco con pochi fronzoli ma con qualche venatura prog. I Souls of Diotima pur dimostrando, come è normale, di prendere ispirazione qua e là, riescono a distinguersi, presentando una proposta vincente che punta, in maniera positiva, sulla semplicità dei pezzi, che riescono spesso a colpire già dal primo ascolto. Nessuna orchestrazione esagerata, nessuna influenza estrema come è di moda con voci growl alla Epica (fatta eccezione della title track), nessun pezzo depressivo da tagliarsi le vene. Sono le melodie quindi a farla da padrone, e pezzi come la già citata Pandora o la bellissima Von Braun, brano più cadenzato presente anche come bonus track nella versione fantastica cantata in Italiano (che addirittura preferisco), sono momenti notevoli e degni di bands molto più blasonate. Non sono da meno la melodicissima Sandy's flight, la più progressiva Title track e Rising soul che presenta anch'essa una parte cantata in lingua madre, mossa decisamente indovinata.
“What remains of the day” è un disco positivo che spero possa essere supportato da una serie di date live in modo che i Souls of Diotima possano ricevere la giusta notorietà che gli spetta. La valutazione che leggerete è un 3,5 che si avvicina molto al 4, che sicuramente meriteranno con il prossimo album. Bravi ragazzi, la strada è quella giusta!