01. The Aftermath (Intro)
02. Bringers Of A No Man’s Land
03. Forbidden Tribe
04. Necromancer
05. Invoking Demons
06. I Am Immortal
07. Digital DNA
08. Ghost In The Mirror
09. The Bridge Is Burning
10. Mission For Good
11. Alone In The Distance
Un gradito ritorno per i Nightmare!
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Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 2014
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Nonostante si continui a dire che l'heavy metal è morto resta un grandissimo sottofondo di band sottovalutate in tutto il mondo. I francesi Nightmare ne sono un esempio: insieme da 35 anni si sono navigati praticamente tutti i generi affini all'hard rock/heavy/power.
Riunitisi nel 1999 dopo una rottura che persisteva dal 1987 la band ha continuato sulla strada di un heavy molto poweroso, con ritornelli orecchiabili, riffoni e uno spirito veramente forte! All'ascolto, infatti, The Aftermath richiama subito alla mente gli ultimi lavori di Rage e Vicious Rumors: un power grezzo e rockeggiante, musica per le orecchie del sottoscritto.
I Nightmare non innovano nulla ovviamente, ma le loro composizioni a partire dalla prima Bringer of a no man's land sono davvero ispirate e coinvolgenti. Cascate di riffoni e la voce di Jo Amore contribuiscono a una alchimia veramente riuscita, senza contare gli inserti di tastiera come quelli di Necromancer, che contribuiscono in modo significativo alla costruzione di ottime canzoni. Anche il lavoro di Yves Campion dietro al basso e di David Amore dietro alle pelli è ovviamente magistrale e fa subito capire a un ascoltatore attento che siamo di fronte a dei veri professionisti. La produzione da il meglio di sé su pezzoni come Invoking Demons che, nonostante la durezza del riff, si mantiene su un buon livello di comprensione sonora. I Nightmare trovano la loro vera natura in pezzi come quello sopracitato o Digital DNA, con ritmiche non troppo veloci, ma che non rischiano mai di scadere nella ballad o in tempi morti. Grandi prove vanno anche sui pezzi come Ghost in the mirror, dove sentiamo anche un ottimo growl e delle perfette tastiere, che contornano perfettamente il pezzo.
La cosa che colpisce di più comunque, alla fine del cd, è l'espressività vocale con cui Jo Amore interpreta le canzoni. Da The Bridge is Burning fino alla conclusiva Alone in the Distance il singer ci regala delle ottime prove vocali supportate dall'abilità dei musicisti.
Insomma, The Aftermath si rivela un ottimo album di heavy/power underground. Scrivo quest'ultima parola a malincuore perché si tratta di un prodotto ottimo, che non ha nulla a che invidiare ad altre release heavy che ci sono state per ora durante l'anno. Quello che mi auguro è che i Nightmare riescano a cavalcare l'onda di una stampa sicuramente positiva e presentarsi a qualche altro festival (sono stati all'Hellfest dove hanno tenuto un bellissimo show) o aggregarsi a qualche gruppo per una tournée. Vi assicuro che questi pezzi suonati dal vivo non passeranno inosservati!
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