1. A Story from Beyond
2. Forever Mine
3. Golden Light
4. Eclipse
5. To Heaven Again
6. The Void
7. Cold
8. Metamorphosis
9. Depulsoris Ira
10. Crossroads
11. King of Existence
12. Masquerade
13. Black Elixir
14. Omega
15. My Final Sin
1. A Story from Beyond
2. Forever Mine
3. Golden Light
4. Eclipse
5. To Heaven Again
6. The Void
7. Cold
8. Metamorphosis
9. Depulsoris Ira
10. Crossroads
11. King of Existence
12. Masquerade
13. Black Elixir
14. Omega
15. My Final Sin
Arrivano dal Lussemburgo i giovani Mindpatrol, composti da Sandy Moschetti (basso), Xavier Hoffman (chitarra principale), Frank Laux (chitarra ritmica) e Luc Francois (voce), formati da poco tempo nel duemiladodici ed ora alla loro prima prova con l'album indipendente "Downfall Theatre".
Si tratta di un progetto dedito ad un innovativo "Metal progressivo" dalle diverse influenze e legato ad un concept definito, tanto che il cantante ha pure pubblicato un libro in tedesco legato all'album, creando quindi un'opera concettuale su più livelli.
Il tema portante è la tragica storia di un attore che trova l'amore della sua vita, ma poi perde tutto in, appunto, una caduta senza fine; così come la storia cambia, cambia anche la musica: si parte con "A story from Beyond" con melodie ben presenti in una ballata in puro stile Power Metal, tendenza che continua nella successiva "Forever Mine" che narra appunto dello stato di innamoramento del protagonista; successivamente si passa ad un Heavy Metal più robusto dal sapore "classico" in "Golden Light" e "To Heaven Again" (intervallate dall'intermezzo vocale "Eclipse") che incomincia a far percepire una crescente tensione nel tema dell'album.
E' da "The Void" in poi che incomincia apertamente ad affacciarsi il Metal Estremo: prima con un progressiva influenza Thrash Metal che trova compimento nella violenta "Depulsoris Ira", per poi evolvere nel Death Metal più violento con "King of Existence" dove il cantante dimostra di saper anche usare il Growl, fino ai brani finali che finiscono nel Black Metal più oscuro e pesante, controbilanciando l'incipit melodico e segnando il tetro finale della storia.
E' interessante quindi vedere come l'album evolve quasi seguendo anche le modalità di evoluzione che il Metal ha conosciuto negli anni, partendo dalle radici Heavy Metal e finendo nelle esternazioni più estreme, secondo il loro ordine di comparsa sulla scena; certo si tratta di un debutto, la produzione totalmente curata dai nostri a tratti è poco definita e presenta sbavature che, se funzionano nelle parti Black, funzionano un po' meno in quelle melodiche, inoltre alcuni passaggi dei brani estremi sono un po' forzati come se "si volesse essere pesanti perché la storia lo richiede", mentre una maggiore naturalezza avrebbe giovato.
Si tratta comunque di un buon inizio con dietro una buona idea che dimostra la volontà di essere originali in un genere che ormai esiste da molto tempo; vedremo in futuro come evolveranno.