1. These Last Todays
2. Here Lies Greed
3. Lady Faboulus
4. Mr. Moonlight
5 Ibliss In Bliss
6. Song For Jethro
7. Mon - Sat Part I
8. Mon - Sat Part II
9. The Doom That Came From Sarnath (Bonus Track)
1. These Last Todays
2. Here Lies Greed
3. Lady Faboulus
4. Mr. Moonlight
5 Ibliss In Bliss
6. Song For Jethro
7. Mon - Sat Part I
8. Mon - Sat Part II
9. The Doom That Came From Sarnath (Bonus Track)
Dopo essersi cimentati nel 2010 con il concept CD a base di musica Progressive dal titolo “Helike” i norvegesi D’accorD tornano a farsi vivi con il terzo capitolo della loro discografia. “D’AccorD III”, che sfoggia una copertina in pieno stile Beat-Psycho-Stoner, viene definito dalla band stessa come più incline verso forme Progressive contaminate con il Rock ‘n’ Roll: scelta operata per rendere le canzoni più “fluide” e scorrevoli. Il gruppo ha inciso il lavoro in presa diretta nello studio analogico Cowshed Studio limitando al massimo le sovra incisioni durante il mixaggio ai Fluid Mastering di Londra, cosa eseguita sempre in maniera analogica. Se questo fatto contribuisce a ricreare una certa atmosfera di una epoca andata, e per molti sepolta, è anche vero che una leggera ombra offusca il gran lavoro svolto facendo emergere un poco di incertezza nei passaggi delle composizioni più complicate le quali perdono in immediatezza. Nonostante D’AccorD dichiarino apertamente la loro passione per i Jethro Tull tanto da dedicare loro il pezzo “Song For Jethro” ciò che emerge durante l’ascolto è la forte influenza esercitata dai Genesis. I seguaci della band al bionica non faranno fatica a trovare nelle note della chitarra marcati riferimenti al caratteristico suono di Steve Hacket. Certo: i norvegesi non possono vantare un cantante potente quando “spinge” sui toni alti ne tanto meno carismatico come Peter Gabriel o Jan Anderson ma il loro lavoro lo svolgono degnamente. Si era parlato anche di Rock and Roll ma io punterei l’indice sull’ Hard anni ’70 e, a tratti, sul Rock di gruppi come Queen e Who, tanto per citare i più famosi. Se poi vogliamo completare il mosaico vi dico che la iniziale “These Last Todays” fa sue le note di “Stairway To Heaven” dei Led Zeppelin prima di perdersi nei meandri Genesis-iani descritti poche righe fa. Il marcato accento della musica di Anderson e soci spicca in “Here Lies Greed” dove, inevitabilmente, fa la sua comparsa il flauto. Altro pezzo degno di nota è “Ibliss In Bliss”. In questo caso il Progressive dei Genesis viene “caricato” con un Hard americano, dagli accentuati tratti di Rock Sudista, che lascia tempo e modo alla chitarra di scatenarsi. Dopo metà disco viene piazzata una lunga suite di 10’43” divisa in due parti (“Mon – Sat Part I” e “Mon – Sat Part II”) che, per l’ennesima volta, miscela Genesis e Jethro Tull. Poco o niente rimane da aggiungere sui restanti pezzi e sulla bonus track “The Doom That Came From Sarnath” in quanto viaggiano sulle coordinate già descritte. Se provenite musicalmente dagli anni ’70 come me e volete riscoprire le atmosfere di quell’epoca “D’AccorD III” è un buon modo per farlo. Se invece siete a digiuno di certe sonorità e vi interessano vi esorto a recuperare i capolavori delle bands seminali di quella lontana epoca e poi potrete dedicarvi a questo Cd; così facendo potrete cogliere le differenze e scegliere cosa apprezzare. Per ciò che mi riguarda i D’AccorD hanno bisogno di trovare maggiore sicurezza nei generi che hanno deciso di rappresentare, sopra a tutto nell’ Hard, e poi saranno una band ancora migliore.