Songs:
Mr. Nothing
Malicious Intent
Violent Seeds
The Cage
My Asylum
Outcast
Dusty Road
Bloody Eyes
Lineup:
Flavio Falsone: Vocals
Leonardo Olasio: Guitars
Massimiliano Maggi: Guitars
Marco Di Ianni: Bass
Enrico Bagnato: Drums
Songs:
Mr. Nothing
Malicious Intent
Violent Seeds
The Cage
My Asylum
Outcast
Dusty Road
Bloody Eyes
Lineup:
Flavio Falsone: Vocals
Leonardo Olasio: Guitars
Massimiliano Maggi: Guitars
Marco Di Ianni: Bass
Enrico Bagnato: Drums
Arrivano da Roma i Whisperz e trovata finalmente una stabilità nella formazione dopo anni turbolenti caratterizzati da continui cambi di lineup, realizzano il loro disco di debutto intitolato “Whisperz”. La band propone un roccioso heavy metal con influenze prog e rock. Appare subito evidente la voglia di comporre musica personale, di cercare di rendere difficile la catalogazione. L'obiettivo, sicuramente lecito, ambizioso, nobile, non viene però raggiunto e, anzi, si ritorce contro la band. Si ha infatti un songwriting acerbo, passaggi vincenti ed azzeccati vengon seguiti da passaggi banali, a volte fuori luogo. Forse il caso più evidente di quanto appena detto e “Malicious Intent” che, partendo da un intro che riporta alla mente i migliori Stygma IV, evolve in ritmiche banali. La melodia del ritornello risolleva un po le sorti di una canzone in cui la voglia di “skippare” alla successiva è veramente forte. Questa è un po la costante del disco a cui vanno a sommarsi una produzione non esaltante ed un cantato che tende ad appiattire e rendere abbastanza simili le varie tracce che compongono “Whisperz”. Dall'ascolto del disco si ha l'idea di una band che debba ancora trovare la propria formula, l'idea alla base c'è ma, per la sua realizzazione, c'è ancora tanto lavoro da fare. Come dicevamo qualche passaggio interessante è presente nel disco, la opening track “Mr Nothing” con il suo heavy dalle tinte rockeggianti, la conclusiva e più diretta “Bloody Eyes” e sicuramente “Violent Seeds”, il capitolo migliore del disco. Una traccia con un inizio un po “indeciso”, soprattutto per la non proprio impeccabile prestazione di Flavio Falsone, ma che riesce ad evolvere in positivo riportando nuovamente alla mente gli Stigma IV. Purtroppo però i punti a sfavore superano quelli a favore ed il disco risulta insufficiente. Un esordio tutt'altro che memorabile.