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Battleaxe, NWOBHM at higher level Battleaxe, NWOBHM at higher level Hot

Battleaxe, NWOBHM at higher level

recensioni

gruppo
titolo
Heavy Metal Sanctuary
etichetta
SPV/Steamhammer
Anno

Songs:

 

Heavy Metal Sanctuary

Shock and Awe

Hail to the King

Rebel with a Cause

Give It More     

Too Hot for Hell

Revolution

A Prelude to Battle / The Legions Unite

Spirits of the Fallen

Devil Calls        

Kingdom Come

Romeo


Lineup:


Dave King: Vocals

Brian Smith: Bass

Paul Atkinson: Drums

Mick Percy: Guitars

 

opinioni autore

 
Battleaxe, NWOBHM at higher level 2014-02-26 19:31:27 Marco Doné
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Marco Doné    26 Febbraio, 2014
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Il nome Battleaxe è circondato da un alone di leggenda. Due dischi nei primissimi anni ottanta, due dischi di pura NWOBHM, il terremotante “Burn This Town” ed il successivo “Power From The Universe” a cui sono particolarmente legato. Qualche importante tour di supporto a grossi nomi dell’epoca e poi più nulla fino al 2007, anno in cui la band inglese decise di ritornare in vita con dei live mirati. Ritornò sulle scene con una lineup composta dai membri originali Dave King (voce) e Brian Smith (basso) a cui si aggiunsero Mick Percy (chitarra) e Paul Atkinson (batteria) gia attivi con la band nei suoi ultimi anni di vita degli eighties. Con questa stessa formazione, i Battleaxe, tornano finalmente e meritatamente sulle scene con un nuovo album, l’attesissimo “Heavy Metal Sanctuary”. NWOBHM come solo i grandi nomi sanno fare, un suono curato (il missaggio è opera di Fred Purser ex Tygers Of Pan Tang) che può esser paragonato alle ultime uscite dei Saxon. Colpisce da subito la carica che le composizioni riescon a trasmettere, vere e proprie schiacciasassi. Saxon e primi Judas Priest sono le coordinate di riferimento ma non solo, troviamo elementi riconducibili ai primi Iron Maiden e al compianto Ronnie James Dio. Il disco si apre con l’anthemica title track che dal vivo si farà sicuramente apprezzare. Ma è ciò che arriva subito dopo a travolgere completamente l’ignaro ascoltatore… “Shock And Awe” è una vera canzone spezza collo, si rivivono gli anni ottanta, un riff di chitarra che cattura e colpisce al primo ascolto, impossibile resistere. E’ poi il turno di “Hail To The King” che richiama alla mente i primi Dio. Da segnalare l’assolo di Percy che ci fa sognare con la sua sei corde. Ma il viaggio nel tempo non ha fine, “Rebel With A Cause” è un altro inno in pieno NWOBHM style. La band gira alla perfezione e Dave King fa la differenza con una linea vocale trascinante (costante del disco). Letteralmente devastante lo stacco strumentale dopo l’assolo, uno stacco che riporta alla mente una certa “Painkiller”…. Si abbassano i ritmi e riusciamo a tirare un po il fiato con “Give It More”, canzone caratterizzata dallo spettro dei primi Priest e da una prestazione notevole di Dave King. Si ricomincia a pigiare sull’acceleratore con “Too Hot For Hell” che, con il suo ritornello, dal vivo farà cantare chiunque. “Revolution” è un altro assalto frontale in cui Percy si mette in bella mostra per buon gusto e pulizia d’esecuzione. I ritmi diventano cadenzati con “A Prelude To Battle / The Legions Unite” che farà la felicità di ogni defender. “Spirits Of The Fallen” è forse la canzone con meno appeal del disco ma, dopo una serie di canzoni praticamente impeccabili, ci può stare un passaggio a vuoto… Nella parte finale del disco i Battleaxe decidono di pestare meno sull’acceleratore lasciando più spazio alla melodia. Così “Devil Calls” ha un approccio più “ruffiano” mentre con “Kingdome Come” ci regalano una vera perla. Traccia epica ed evocativa in cui Dave King sfoggia classe e personalità da vendere. Il disco si chiude con la più diretta e rockeggiante “Romeo”.
Per i Battleaxe un ritorno sulle scene come solo i grandi sanno fare, un disco che, se non fosse per quel calo di tiro nel finale, risulterebbe quasi perfetto . Come detto, la produzione è ottima anche se in alcuni frangenti la batteria poteva esser curata meglio. Nonostante questo,“Heavy Metal Sanctuary”, resta un disco che, pur guardando al passato, vive di una freschezza esaltante, trasmette passione e carica, un disco che non deve mancare nella collezione di nessun metalhead che si rispetti.
Da segnalare che i Battleaxe sono stati confermati al prossimo Keep It True ma speriamo le date live possano aumentare presto in modo da poterli ammirare mettere a ferro e fuoco la nostra penisola. In attesa di conferme, gustatevi il disco.

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