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Tad Morose, un ritorno da urlo Tad Morose, un ritorno da urlo Hot

Tad Morose, un ritorno da urlo

recensioni

titolo
Revenant
etichetta
Despotz Records
Anno

Songs:

 

 

Beneath a Veil of Crying Souls

Follow

Babylon

Within a Dream

Ares

Absence of Light

Death Embrac

Dance of the Damned

Spirit World

Timeless Dreaming

Millenium Lie

Gypsy



Lineup:

 

 

Christer "Krunt" Andersson: Guitars

Kenneth Jonsson: Guitars

Ronny Hemlin: Vocals

Tommi Karppanen: Bass

Peter Morén: Drums

opinioni autore

 
Tad Morose, un ritorno da urlo 2014-01-23 17:45:35 Marco Doné
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Marco Doné    23 Gennaio, 2014
Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 2014
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Dieci anni, dieci lunghi anni ho dovuto attendere per poter ascoltare il successore di quel capolavoro che fu, ed è tutt’ora, “Modus Vivendi”. Dieci anni in cui i Tad Morose han dovuto sopportare di tutto e di più, come fossero entrati in una spirale negativa da cui sembrava impossibile uscirne. Ma finalmente, sul finire del 2013, esce “Revenant”, come una sorta di Fenice i Tad Morose risorgono. Una formazione rinnovata in cui gli unici superstiti sono il mastermind Christer “Krunt” Andersson e Peter Moren. Nonostante questo i Tad Morose continuano da dove si erano fermati, quel famigerato Bollnas sound, quella miscela di power, prog, heavy ed un pizzico di doom, è ancora pronta ad incantare come dieci anni fa. Una band a cui l’aggettivo "unica" spetta di diritto. Ritmiche serrate e cariche di pathos, ritornelli, in pieno stile Tad Morose, melodici e mai banali, durante tutta la durata del disco non veniamo mai, e ripeto mai, colti da quella sensazione di già sentito. “Krunt” e Moren mettono in mostra una prestazione di primissimo livello così come i nuovi acquisti. L’eredità più pesante grava sulle spalle del nuovo singer, Ronny Hemlin, sostituire un cantante come Urban Breed (nessun disco è stato registrato con Joe Comeau cantante della band dal 2005 al 2008) è tutto fuorchè cosa facile. Hemlin non ha sicuramente bisogno di presentazioni e toglie ogni dubbio sulla scelta effettuata dalla band eseguendo una prestazione maiuscola. La sua voce a metà tra i compianti Ronnie James Dio e Midnight è una sicurezza. Il disco presenta un suono moderno, “grosso” (passatemi il termine), ogni strumento è messo in evidenza e lascia a bocca aperta per la perizia con cui viene suonato. Non c’è un calo di tensione, il disco cattura, ipnotizza da subito. La reazione che si ha non appena finisce è quella di pigiare nuovamente il tasto play. Canzoni come “Follow”, “Babylon”, “Within A Dream”, “Spirit World” sembrano uscire direttamente da “Modus Vivendi”, canzoni che rasentano la perfezione. Tecnica, melodia, pathos, impossibile resistervi. Senza dimenticare “Abscence Of Light” o la conclusiva “Gipsy”, capolavori in pieno Bollnas sound. L’ottima opener “Beneath A Veil Of Crying Soul” che è stata l’apripista del disco. Un disco, questo “Revenant”, che ci riconsegna una delle band più sottovalutate che la storia del metal abbia mai avuto. Se nel nuovo millennio molti si chiedono se si può ancora comporre musica con personalità, beh, la risposta la trovate in questo disco, la trovate in questa band… Bentornati Tad Morose!

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