2 – Doomsday Night
3 – The Knight on the Hill
4 – Broken Vows
5 – Stronger Than Death
6 – Can You Feel It?
7 – Utther Evil
8 – Sicorax Scream
9 – Dead Yet Alive
10 – And So Be It...
11 – The Thousand Ones
Il disco è stato ristampato dalla Scarlet Records ed è disponibile dal 24 giugno 2016.
A volte ritornano! Chi lo avrebbe mai detto, solo qualche mese fa abbiamo recensito gli Harllequin e intervistato Mario Linhares a proposito della sua nuova band (gli Harllequin appunto) e mai avremmo pensato di avere tra le mani, per lo più entro fine anno, il nuovo disco dei Dark Avenger. Ebbene si, la band brasiliana autrice di quel grande gioiellino di heavy metal che fù il debut e omonimo album (uscito anche per Scarlet) e del successivo buon "Tales of Avalon: The terror" (ben 12 anni fà) riesce finalmente a pubblicare il terzo disco, composto e registrato dopo la reunion di un paio d'anni fà, ma "bloccato" per problemi di diritti con la vecchia label.
Se forse il tallone d'achille del già citato "Tales of Avalon: The terror" era di essere troppo prolisso (14 brani, 65 minuti di durata), questo The Lament con undici brani compatti, supera agevolmente questo problema. Registrato agli studi Rossom in Brasile da Tito Falaschi, e mixato e masterizzato nei rinomati WireWorld da Michael Wagener (Ozzy Ousbourne, Metallica, Skid Row etc..), "Tales of Avalon: The Legacy" possiede un sound potente, capace di esaltare le composizioni della band e quella mazzata di riff che vengono macinati in un vortice sonoro potente e melodico già dalla prima favolosa song che è "From father to son". Il disco alterna brani aggressivi in pieno stile heavy come "Doomsday night" e "The thousand ones" a pezzi più melodici, come la riuscitissima "Stronger than death" che a tratti può ricordare addirittura qualcosa dei Kamelot. C'è chiaramente spazio per le ballate; i nostalgici si ricorderanno nel passato dei Dark Avenger alcune gemme come "Half dead eyes" ma la splendida "Can you feel it?" può reggerne il confronto (da applausi il coro finale con voci bianche) così come la breve acustica "And so be it...". La power song "Dead yet alive" è una vera e propria hit, un pezzo da novanta con Edu Falaschi ospite anche se ad aprire le danze ci pensa la splendida voce femminile di Clarissa Moraes. E di Mario Linhares che possiamo dire? Il singer brasiliano si dimostra, a distanza di anni, ancora un cantante di primissimo livello, capace di cambiare forma a piacimento. E la band lo segue alla grande con la coppia Valdez-Bemolator (quest'ultimo poi sostituito da Jeff Castro) a macinare riffs e solos ed un Kayo John notevole alle pelli.
I Dark Avenger hanno composto un disco ruvido ma ruffiano, che mostra le unghie ma allo stesso tempo contiene un'elevata dose di melodicità. Ero ottimista sul fatto che i DA sarebbero potuti tornare sulle scene con un gran bel disco, e così è stato. E allora procuratevi questo "Tales of Avalon: The Legacy", premete play e fate esplodere le casse del vostro stereo!
Bem vindo de volta!
ps- il disco viene accompagnato da un lussuoso digipack ed è ordinabile scrivendo direttamente alla band.