1. The other side
2. Infestation
3. When there's Love
4. A great find
5. Cold radiations
6. Emergency
7. Keep on singing
8. Complications
9. Communication switched off
10. Out affair
11. She's gone crazy
12. This side
13. Final one
Pronti a viaggiare con gli Oniric?
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Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 2013
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L'influenza di band come Pain of Salvation, Tool e Porcupine Tree sul metal moderno hanno spesso creato band dai toni progressivi, che pur essendo rimaste folgorate da queste esperienze post-prog, hanno provato a coniugare l'anima decadente delle band sopracitati con una spolverata di musica del passato.
È il caso della one man band Oniric, nato nel 2004 grazie al polistrumentista Walter Bosello, che arriva con Gaia alla settima prova in studio.
Diciamocelo subito: stiamo parlando di un disco difficile, che per essere compreso ha bisogno di diversi ascolti. State per sentire un bel concept album sul rapporto tra l'uomo e la natura in una specie di universo parallelo, anche se il buon Bosello ci ha infilato dentro anche temi come l'amore, l'amicizia e la guerra.
L'intro The Other Side mette subito le cose in chiaro: è completamente acapella e dimostra una gran bella fantasia del musicista. Quando sfuma iniziamo con Infestation, un pezzo che sembra coniugare i chitarroni dei PoS e le tastiere degli Yes. Subito dopo facciamo un tuffo a metà strada tra gli anni 70' e 80', ripercorrendo le tracce di band come Genesis e delle atmosfere quasi alla Marillion, con un pezzo come When There's Love. La fantasia del musicista però non si ferma qui, perché veniamo lanciati in un pezzo dalle atmosfere quasi funk come A great find, per poi passare all'intro elettronica di Cold Radiations, che lascia spazio a una decisa parte rock/crossover. Tocca poi alla strumentale Emergency, che ci porta su territori quasi più metal, aprire la seconda parte del disco. Keep on Singing è un pezzo che non saprei davvero come definire: sento spunti che vanno dagli Yes ma comprendono musiche più orecchiabili, come il "riff" di pianoforte che accompagna tutta la canzone. Sembra quasi un altalenare tra pianobar e progressive rock! Ma le sorprese non finiscono qua: con Complications abbiamo quasi un pezzo alla Jethro Tull, mentre in Communication switched Off torna prepotente l'elettronica. Un pezzo che spezza decisamente l'abitudine che ha fatto il nostro orecchio fin'ora è Our Affair, che è sicuramente la canzone più orecchiabile del cd. Ci giostriamo tra tastiere quasi alla Muse per poi andare in territori esplorati da moltissimo hard rock moderno. E da un rock molto melodico e orecchiabile passiamo con She's gone Crazy a un pezzo quasi più catchy, il quale ritornello inizierà a farvi ballare un po' la testa. A chiudere il disco l'intro This Side e Final One, due pezzi che non mancheranno di accattivarsi la vostra simpatia per il bellissimo chorus e la cura con la quale sono state effettuate le registrazioni: ad ogni ascolto potrete scoprire qualcosa di nuovo in questi complicatissimi cinque minuti.
Insomma, Gaia è un disco che piacerà sicuramente ai fan delle band che ho citato all'inizio. E che ne dite, una persona che riesce a scrivere queste cose da sola non si merita un bell'obolo da parte vostra? Mi sento di dire che il progetto Oniric, nonostante abbia ascoltato poche cose dei dischi precedenti, dimostra con Gaia il raggiungimento di una consapevolezza a livello di scrittura e concept molto alta. Walter Bosello è un musicista bravissimo e preparato, e si merita sicuramente una nota d'onore per questo impegnativo e complesso lavoro. Il voto che assegno è così semplicemente perché qui parliamo di un disco "non universale", dedicato perlopiù ad un pubblico di "addetti d'orecchio".
P.S. Mi piacerebbe sentire un pezzo cantato in italiano nel prossimo disco!
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