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Il quinto figlio degli Iron Mask! Il quinto figlio degli Iron Mask! Hot

Il quinto figlio degli Iron Mask!

recensioni

gruppo
titolo
Fifth Son of Winterdoom
etichetta
AFM Records
Anno

01. Back Into Mystery
02. Like A Lion In A Cage
03. Only One Commandment
04. Seven Samurai
05. Fifth Son Of Winterdoom
06. Angel Eyes, Demon Soul
07. Rock Religion
08. Father Farewell
09. Eagle Of Fire
10. Reconquista 1492
11. Run To Me 12. The Picture Of Dorian Grey


Line up:

Mark Boals - Vocals
Dushan Petrossi - Guitars
Vassili Moltchanov - Bass
Andreas Lindhal - Keyboards
Ramy Ali - Drums 

 

opinioni autore

 
Il quinto figlio degli Iron Mask! 2013-11-25 22:45:14 Dario Onofrio
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Dario Onofrio    25 Novembre, 2013
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ci sono quei momenti in cui un ascoltatore medio di heavy ha bisogno di sentirsi un bel disco da guitar hero, in stile Malmsteen o Batio. Meglio se condito con spunti power/hard rock, no? E se siete in uno di quei momenti non potrete fare a meno di ascoltarvi qualche pezzo dal nuovo lavoro degli Iron Mask.
Capitanati dall'inossidabile Dushan Petrossi, la band torna insieme dopo due anni dal massiccio Black as Death con questo Fith Son of Winterhood, giusto continuum per la strada intrapresa con il precedente platter.
E sebbene un inizio molto soft come Back Into Mystery possa far storcere il naso per i suoi ritmi da mid-tempo basta passare alla successiva Like a lion in a cage per spazzare via ogni ombra di dubbio sul disco che abbiamo tra le mani. Un velocissimo riffone accompagnato da una batteria lanciata a mille ci scaglia nel mondo powerissimo che Petrossi e soci riescono a evocare, supportati dal bravissimo Mark Boals alla voce. Immancabile poi un pezzo "anthem" come Only One Commandment: vi assicuro che vi ritroverete a cantarlo in men che non si dica! L'ispirazione ai nostri non manca, ed è così che raggiungiamo un pezzo veramente particolare come Seven Samurai, a metà tra heavy/power e con delle parti di... blast beat! Senza dimenticare dei bellissimi arpeggi di sottofondo al frastuono metallico. Segue poi la folkeggiante title-track, che dura ben dieci minuti, ma che vi assicuro passeranno via lisci come l'olio per la freschezza dei riff e il coinvolgentissimo chorus. Da notare anche il bellissimo stacco acustico a metà canzone, che ci lascia un attimo in sospeso per poi riattaccare con l'incalzante riff.
Un primo segno di cedimento arriva con Angel Eyes Demon Soul, il pezzo più hard rock del disco che sinceramente non mi ha convinto molto. Molto meglio la successiva Rock Religion, che mi sa molto di dedica a Ronnie James Dio visto il tema, il cantato e il potentissimo riffone. In poco tempo vi ritrovere, come la precedente Only One Commandment, a canticchiarla.
La successiva è un pezzo veramente struggente, dove Petrossi parla davvero della morte di suo padre avvenuta lo scorso anno. Una ballad dolcissima questa Father Farewell, che non mancherà di commuovere i poweroni più incalliti.
Iniziamo a vedere la fine del disco con un altro pezzone powerissimo come Eagle of Fire, che con il suo riff vi farà fare headbanging duro e ripetuto, per poi passare al pezzo che mi ha più convinto del disco intero: Reconquista 1492. Tamarrissima, con ispirazioni ovviamente spagnoleggianti, parla della riconquista della Spagna e del Portogallo ad opera dei sovrani europei nel 1492, più precisamente il 2 gennaio quando cadde Granada. Un incedere lento ma deciso e un coro indimenticabile fanno di questo pezzo uno dei punti forti della discografia degli Iron Mask.
Un altro pezzo un po' così così come Run to Me e infine arriviamo all'arrabbiatissima The Picture Of Dorian Gray, che con il suo stile maideniano vi conquisterà sicuramente (anche perché nel ritornello il buon Boals imita davvero Dickinson).
Insomma, questo Fifth son of Winterdoom è veramente un buonissimo disco power: se siete appassionati del genere vi consiglio l'acquisto, anche solo in mp3 tralasciando Angel Eyes Demon Soul e Run To Me. I guerrieri poweroni guidati da Petrossi mettono in buca un'altra partita, dimostrandosi ormai abbastanza "grandi" da iniziare a ritagliarsi un vero e proprio spazio nel mondo del power metal moderno.

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