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Dark Horizon, un album dalle diverse anime Dark Horizon, un album dalle diverse anime Hot

Dark Horizon, un album dalle diverse anime

recensioni

titolo
“9 ways to salvation”
etichetta
Underground Symphony Records
Anno

TRACKLIST:

1.        Parasite (LYRIC VIDEO) 

2.        Crazy

3.        I won’t let you down

4.        Waiting

5.        The spy

6.        Redemption of tomorrow

7.        Our star is born

8.        Nobody’s home

9.        The theater of appearance

10.    Precious (Depeche Mode cover)

 

 

Formazione:

Giulio Garghentini: Voce

Daniele Mandelli: Chitarra

Alessandro Battini: Tastiere

Marco Polledri: Batteria

Paolo Veluti: Basso

opinioni autore

 
Dark Horizon, un album dalle diverse anime 2025-03-16 11:31:34 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    16 Marzo, 2025
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Tornano a farsi sentire dopo diversi anni i piacentini Dark Horizon, con il loro sesto album da studio, intitolato “9 ways to salvation”, il primo senza lo storico cantante Roberto Quassolo. E’ anche l’album che vede il rientro dello storico batterista Marco Pelledri (uscito oltre 20 anni fa dopo il debut album “Son of Gods” del 2001) ma, inutile negarlo, la novità è principalmente il singer Giulio Garghentini, dotato di ugola differente ed, a quanto pare, anche più acuta del suo predecessore; per chi, come il sottoscritto, è affezionato al vecchio sound dei Dark Horizon, questa novità può anche essere difficile da accettare, ma è solare che il nuovo arrivato ha talento da vendere. Ciò che però mi ha sorpreso maggiormente è una sorta di scarsa compattezza nel songwriting, quasi che ci fossero due anime contrapposte all’interno del gruppo ad occuparsi della stesura dei pezzi: da un lato una parte più melodica e dai ritmi blandi, dall’altra un’anima più power, più energica, in cui la batteria ha ritmi brillanti e frizzanti. E questo dualismo si svilupperà per tutto l’album, con brani come “Crazy”, “Waiting”, “The spy” e “Nobody’s home” tosti e ricchi di energia; mentre, di contro, ci sono canzoni come “Parasite” (non condivido la scelta di realizzare un lyric video di questo brano, dato che ce ne sono altri molto migliori), la splendida “I won’t let you down”, “Redemption of tomorrow” (forse la meno ispirata della tracklist, quasi hard-rockeggiante), la ballad “Our star is born” e “The theater of appearance” (un po’ troppo ripetitiva) che hanno un approccio maggiormente melodico, con ritmiche lente ed un incedere alquanto poco power metal. Discorso a parte poi per la cover di “Precious” dei Depeche Mode, song alquanto avulsa dal contesto; diciamo che, se proprio si voleva coverizzare il gruppo di Dave Gahan e Martin Gore, si poteva scegliere qualcosa di più duro (“Blasphemous rumors”, “People are people”, ecc.). “9 ways to salvation” è quindi un album in cui coesistono anime differenti e, nelle sue 9 tracce originali (+ la cover), si dipana per 42 minuti esatti in maniera sicuramente elegante e piacevole da ascoltare; personalmente avrei preferito meno canzoni lente ed un approccio più tosto e più power metal, ma si tratta di gusti personali che, come sempre, sono chiaramente opinabili. Non ci troviamo davanti al miglior disco della lunga carriera dei Dark Horizon, ma comunque ad un album di buona qualità, sicuramente molto migliore delle tante immondizie musicali che ci ammorbano quotidianamente, anche nel metal!

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