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Tony Tears: scandagliando l'occulto Tony Tears: scandagliando l'occulto Hot

Tony Tears: scandagliando l'occulto

recensioni

titolo
La società degli Eterni
etichetta
I, Voidhanger Records
Anno

TRACKLIST: 

1.Spirits of the Oath

2.Lost Souls in the Pit of Corruption

3.Angemon

4.The World Is the Game of the Dead

5.Serpents of the Great Change

6.Rage of Unsaid Words

7.Liturgy of the Smell

8.La strana casa 

9.La società degli eterni

10.Old Souls

 

 

LINE UP: 

Fulvio “Flux” Parisi - Tastiere

David Krieg - Voce

Anthony “Tears” Polidori - Chitarra

Sandra Silver - Basso, voce

Coroner - Batteria

opinioni autore

 
Tony Tears: scandagliando l'occulto 2025-02-15 16:43:28 MASSIMO GIANGREGORIO
voto 
 
3.5
Opinione inserita da MASSIMO GIANGREGORIO    15 Febbraio, 2025
Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 2025
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Correva l'anno 1988 allorquando un ragazzo genovese, che risponde al nome di Antonio Polidori, cresciuto ascoltando musica elettronica tedesca (Klaus Schulze), prog rock italiano (Goblin) e hard rock anni '70 ha dato libero sfogo alla sua naturale inclinazione per l'occulto, ispirandosi al vero faro del filone italico dell'epoca, il pesarese Paul Chain con i suoi Death SS prima e col progetto Violet Theatre dopo, epigoni della Magia Viola, dedita al culto della Morte. Come lui stesso ha avuto modo di esplicitare: "Anche se potrebbe sembrare un nome d’arte semplicistico, il moniker Tony Tears è molto profondo; nasce dall’ eterna lotta tra bene e male rappresentata da S. Antonio tentato dai demoni. Anthony (...) e lacrime. In questo caso le lacrime possono essere l’essenza infinita dell’anima: sofferenza, disperazione, dispiacere, dolore; ma anche, gioia, emozione, sollievo."
Devo dire che mi immedesimo molto in tutto ciò, perchè anche io sono cresciuto con Klaus Shulze (Tony ha citato l'album "Black Dance" del 1974 e condivido in pieno) con i dischi dei Goblin di Claudio Simonetti (sono maniaco anche io come lui di "Profondo Rosso") e seguo il metal fin dai suoi albori. Così come sono molto attratto dall'esoterismo e dall'occulto. Quello dei Tony Tears mi ha riportato alla mente quello altrettanto intrigante delli Jacula del romano Antonius (guarda caso, sempre Antonio) Rex, al secolo Antonio Bartoccetti, di recente ritornato a produrre dopo un lunghissimo letargo musicale. La band ligure - con questa produzione - taglia il nastro dell'ottavo full-length, inframezzati da una nutritissima sequenza di EP, demos e singoli. Album con il quale ci danno dimostrazione di avere ancora moltissimo da dire, in cui snocciolano idee a profusione, attraverso dieci perle di occult-metal che oscillano tra atmosfere cupe molto "seventies" (praticamente impossibile per una band del genere non pagare tributo ai capostipiti Black Sabbath...) e assalti corpo a corpo che preludono ad inaspettate aperture melodiche. Le atmosfere sono molto evocative e personalizzate; mai questo disco lascia affiorare la sensazione di "già sentito", riuscendo sempre a sorprendere positivamente chi lo ascolta. In conclusione "La società degli Eterni" (questo il titolo) è vivamente consigliato a tutte le anime oscure appassionate di questo particolare genere di musica!

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