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Ice War: troppo amatoriale ma il suo fascino ci riporta ai vecchi tempi dove non tutto era per forza perfetto Ice War: troppo amatoriale ma il suo fascino ci riporta ai vecchi tempi dove non tutto era per forza perfetto Hot

Ice War: troppo amatoriale ma il suo fascino ci riporta ai vecchi tempi dove non tutto era per forza perfetto

recensioni

gruppo
titolo
Feel The Steel
etichetta
Hooked On Metal
Anno

TRACKLIST

1. Feel The Steel

2. Venom

3. Red Fire

4. Memories

5. Choice Is Ours

6. Shine Bright

7. Life in Waste

8. Lost To The Void

9. Damnation

 

LINE-UP

Jo Steel : Voce e tutti gli strumenti

opinioni autore

 
Ice War: troppo amatoriale ma il suo fascino ci riporta ai vecchi tempi dove non tutto era per forza perfetto 2025-01-29 00:10:55 Celestial Dream
voto 
 
2.5
Opinione inserita da Celestial Dream    29 Gennaio, 2025
Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 2025
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Pochissime info ci arrivano ad accompagnare questo “Feel The Steel”, lavoro degli Ice War, o per essere più precisi, del musicista canadese Jo Steel che si è occupato di tutto, dal songwriting alla voce fino a suonare ogni strumento. E non è la prima volta visto che con questa release siamo a quota 7 sotto questo monicker!
Quaranta minuti ricchi di passione che trasuda sulle note di acciaio che troviamo dal primo all'ultimo istante. Insomma heavy metal anthems dove però troviamo molte, troppe pecche che non possono che mettere in secondo piano la dedizione che accompagna questi nove pezzi. A partire dalla produzione, poco potente, passando per l'ugola del nostro amico Jo che risulta un po' monocorde, poco grintosa e neppure abile nello scalare note elevate. E anche strumentalmente, dovendo occuparsi di ogni cosa, si nota qualche mancanza. E poi il songwriting che mostra cose buone, vedi nell'epico incedere alla Heavy Load della piacevole “Venom”, ma anche tanti peccati di inesperienza come si può notare in alcuni passaggi banali e non affatto riusciti (vedi “Life in Waste” e “Life In Waste”) e nella chiusura di alcuni pezzi (vedi l'opener “Feel The Steel” che presenta qualche influenza sci-fi). Se prendiamo una canzone come “Memories” ci accorgiamo come davvero non sia accettabile un cantato così stridulo e quasi stonato.
Certo che momenti come le eroiche e battagliere “Red Fire” e “Lost To The Void” - che ci riportano ai Manowar più ispirati – hanno un buon potenziale. Se solo fossero supportate da musicisti preparati a suonare il proprio strumento e da una produzione di livello...
Nonostante tutto è difficile salvare completamente un prodotto come questo “Feel The Steel”. Troppo amatoriale, anche se il suo fascino ci riporta ai vecchi tempi dove non tutto doveva essere per forza perfetto. Ma qui, come detto, i difettucci sono un po' troppi. Noi ti vogliamo bene e ti rispettiamo Jo, per il tuo impegno e la passione che sono evidenti; speriamo di ribeccarti presto con un lavoro più professionale, te lo meriteresti!

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