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Malato, contorto e claustrofobico: il nuovo disco dei Pyrrhon Malato, contorto e claustrofobico: il nuovo disco dei Pyrrhon

Malato, contorto e claustrofobico: il nuovo disco dei Pyrrhon

recensioni

gruppo
titolo
Exhaust
etichetta
Willowtip Records
Anno

PROVENIENZA: USA

GENERE; Experimental Death Metal

TRACKLIST:

1. Not Going to Mars

2. First as Tragedy, Then as Farce

3. The Greatest City on Earth

4. Strange Pains

5. Out of Gas

6. Luck of the Draw

7. Concrete Charlie

8. Stress Fractures

9. Last Gasp

10. Hell Medicine

LINE-UP:

Erik Malave - Basso

Dylan DiLella - Chitarra

Doug Moore - Voce

Steve Schwegler - Batteria

opinioni autore

 
Malato, contorto e claustrofobico: il nuovo disco dei Pyrrhon 2025-01-22 14:12:44 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    22 Gennaio, 2025
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Dediti a quello che potremmo tranquillamente definire il filone più contorto, caustico, caotico e malato del Death Metal, i newyorkesi Pyrrhon sono sicuramente i maestri indiscussi della follia fatta musica, quella che ti scioglie letteralmente il cervello lasciandoti con le sinapsi completamente distrutte. È in questo senso, dunque, che deve essere inteso il qui presente "Exhaust", quinto sigillo del quartetto che va a coronare il quindicesimo anno di vita di questa particolare band. Un album, lo diciamo subito come del resto facemmo per il precedente lavoro, che non è assolutamente per tutti, soprattutto per coloro che ricercano una certa armonia musicale o comunque una linearità nelle tracce. Ecco, dimenticate tutto questo, perchè ascoltare i Pyrrhon significa semplicemente buttare al cesso qualsiasi punto di riferimento o di sanità mentale: qui a farla da padrona è la nevrosi più totale schizzata di acido. Rispetto ai capitoli precedenti tuttavia, qui i Nostri hanno deciso di "snellire" la proposta andando ad alleggerire il songwriting preferendo la scorrevolezza dei pezzi, per quanto si possa parlare di scorrevolezza in un disco che sembra più un gorgo oscuro dove inizio e fine, destra e sinistra, su e giù si confondono in un unica marcescente creatura. VA detto però che la grandiosità dei Pyrrhon è proprio quella di generare il caos più totale con un certo ordine, risultando quindi estremamente complessi e difficili(ssimi) da ascoltare, ma al contempo sempre riconoscibili e puntati verso una sola direzione. Un lavoro, ripetiamolo, che non è per tutti, ma che tuttavia riesce a modo suo a rapire l'ascoltatore che vuole dare loro più di una possibilità.

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