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Lunarway, una promettente band ucraina Lunarway, una promettente band ucraina Hot

Lunarway, una promettente band ucraina

recensioni

gruppo
titolo
“Eternal moments”
etichetta
Autoproduzione
Anno

TRACKLIST:

1.        Eternity

2.        Streams of time (VISUALIZER VIDEO) 

3.        Wandering ‘cross the sea

4.        Stellar way (VISUALIZER VIDEO) 

5.        The journey

6.        Under the serene firmament

7.        The voice of universe

8.        My home is there where you are

9.        Lost in memories

10.    Crossing all way

11.    Forever in my heart

12.    After the sunset

 

 

Formazione:

Ernest Dashevskyi – Basso

Dmitriy Volokhov – Batteria

Serhiy Bezzubenko – Chitarra

Alina Yermakova - Voce

opinioni autore

 
Lunarway, una promettente band ucraina 2025-01-18 19:20:46 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    18 Gennaio, 2025
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Nonostante il loro paese sia coinvolto in una guerra da tempo, quattro giovani ucraini mettono su un gruppo metal e lo chiamano Lunarway, riuscendo a fine dicembre 2024 ad autoprodursi anche il proprio debut album, intitolato “Eternal moments”. Il disco è dotato di semplice artwork (una luna tra le nuvole) ed è composto da 12 pezzi per la durata totale di oltre 68 minuti, segno che alcune tracce hanno anche minutaggio elevato. Capisco che si tratta di un’autoproduzione del proprio debut album e quindi è tollerabile che non si voglia lasciare fuori niente, ma forse sarebbe stato meglio accorciare un po’ la tracklist, magari mettendo da parte un paio di pezzi (soprattutto tra quelli della parte conclusiva) da riservare ad un eventuale futuro EP, così da rendere più efficace il tutto e più semplice l’ascolto. Il sound della band è un canonico female fronted melodic symphonic metal, con la voce dell’affascinante Alina Yermakova che solo raramente si spinge sul cantato lirico, ma è spesso espressiva e tutt’altro che stucchevole, risultando indubbiamente convincente; questo almeno fino alla parte conclusiva dell’album, in cui la cantante si lascia andare a liricismi forse un po’ esagerati che rischiano di stancare presto. Strumento protagonista è la chitarra di Serhiy Bezzubenko, ma anche le atmosfere create dalle tastiere (non è noto l’autore) non sono da meno, così come la batteria dell’ottimo Dmitriy Volokhov che impone spesso ritmi molto frizzanti e godibili; un po’ in sottofondo, forse troppo, il basso di Ernest Dashevskyi che avrei gradito potesse essere messo più in risalto dalla produzione. I vari ascolti sono sempre stati gradevoli e le canzoni migliori si trovano nella prima parte dell’album, tanto che sarei in difficoltà se dovessi scegliere tra le prime 5 tracce quali segnalare tra le mie preferite. Poi arriva l’intermezzo strumentale di “Under the serene firmament” che sinceramente non mi ha lasciato nulla e che, nei vari ascolti dati a questo disco, avrei volentieri evitato. Dopo l’ottima “The voice of universe”, l’ottava traccia è la classica ballad che ho trovato poco esaltante, mentre poi l’ingombrante ombra dei Nightwish si affaccia prepotente sulle successive canzoni (“Lost in memories” è comunque un gran bel pezzo che non sfigurerebbe affatto se fosse scritto da un certo Tuomas Holopainen!), con la cantante che si lascia andare spesso e volentieri a liricismi che finiscono per stancare abbastanza presto (specie in “Crossing all way”, il pezzo peggiore della tracklist). La lunghissima “Forever in my heart” soffre per un ritmo poco brillante e sarebbe stata più efficace se fosse durata quei 3-4 minuti in meno; il disco si chiude infine con la discreta “After the sunset” che suggella un disco che poteva essere eccezionale, se solo il livello qualitativo fosse stato costantemente come quello della sua prima metà, ma che comunque, come detto, si lascia ascoltare gradevolmente e mette in mostra un gruppo di sicuro talento. Speriamo adesso che i Lunarway possano continuare sulla loro strada, perché questo “Eternal moments” è indubbiamente un debut album molto promettente.

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