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Un classico secondo disco di purissimo Swedish Death per i Crawl Un classico secondo disco di purissimo Swedish Death per i Crawl Hot

Un classico secondo disco di purissimo Swedish Death per i Crawl

recensioni

gruppo
titolo
Altar of Disgust
etichetta
Trascending Obscurity Records
Anno

PROVENEINZA: Svezia

GENERE: Death Metal

TRACKLIST:

1. Undead Crypts

2. Throne of Molten Bones

3. Knives

4. Curse of the Morbid

5. Ethereal Depths

6. Where No Light Escapes

7. Enslaved in Filth

8. Vision of Burning Apparitions

9. Until They Crawl

10. Into Sordid Rifts

11. Buried Lust

LINE-UP:

Ämir Batar - Batteria

Martin Sjögren - Chitarra

Ragnar Hedtjärn Ullenius - Basso

Joachim Lyngfelt - Voce

opinioni autore

 
Un classico secondo disco di purissimo Swedish Death per i Crawl 2024-12-09 15:18:45 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    09 Dicembre, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Parliamoci chiaro: ogni tanto ritornare al buon vecchio "classico" fa sempre piacere e bene. Quella sorta di zona che non definiremmo "comfort" per non darne una definizione erroneamente negativo. Diciamo allora che staccare dalle continue innovazioni per ritornare sulle antiche strade che ci hanno portato ad esplorare i lidi più remoti del metal, è qualcosa di sempre gradito. Ecco, con questa premessa presentiamo questo secondo disco degli svedesi Crawl dal titolo "Altar of Disgust", licenziato dall'ottima Trascending Obscurity Records. Un disco che fa esattamente ciò che ti aspetteresti da una band che mangia pane Entombed, Carnage e Dismember: pestare forte, ma tanto forte... Fortissimo. Stop, nessun ghirigoro né fronzolo di abbellimento: puro e semplice Swedish Death nella sua forma più grezza e feroce, per tutti gli amanti del più classico dei classici. E sapete cosa? A noi non ce ne frega nulla se i Nostri non si siano inventati nulla. Ci piacciono così, fedelissimi alla vecchia scuola con un approccio davvero sentito nei confronti del genere. Tanto basta a rendere il secondo album dei Crawl una piccola gemma che non si pone nessun obiettivo avanguardistico, quanto quello di mantenere intatta la vecchia via con un sound ormai leggendario. E sinceramente, in un mondo che guarda solo avanti, è bello trovare ancora qualcuno che lo specchietto all'indietro lo punta ancora.

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