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Capilla Ardiente, doom aeternum per il nuovo "Where Gods Live and Men Die" Capilla Ardiente, doom aeternum per il nuovo "Where Gods Live and Men Die" Hot

Capilla Ardiente, doom aeternum per il nuovo "Where Gods Live and Men Die"

recensioni

titolo
Where Gods Live and Men Die
etichetta
High Roller Records
Anno

Tracklist:

1. Envenomed

2. The Hands of Fate Around My Neck

3. Now Here. Nowhere.

4. As I Lie on the Summit = Lyric Video = 

 

Line-up:

Felipe Plaza Kutzbach - Voce

Julio Bórquez - Chitarre

Igor Leiva - Chitarre

Claudio Botarro Neira - Basso

Francisco Aguirre - Batteria

opinioni autore

 
Capilla Ardiente, doom aeternum per il nuovo "Where Gods Live and Men Die" 2024-11-14 17:07:00 Valeria Campagnale
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Valeria Campagnale    14 Novembre, 2024
Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 2024
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I Capilla Ardiente sono una band epic doom metal di Santiago del Cile; il loro nuovo album “Where Gods Live And Men Die” è uscito in questi giorni di metà ottobre per High Roller Records, così come i precedenti due album, “Bravery, Truth And The Endless Darkness” (2014) e “The Siege” (2019).
“Where Gods Live And Men Die” è definitivamente il vero stile doom epico che ci aspetta di ascoltare con intro molto teatrali, chitarre tormentate e quell’aria tagliante che potrebbe essere una colonna sonora per battaglie epiche cinematografiche.
Ciò che mi ha colpita maggiormente è la pesantezza delle linee di basso distorte e profonde di Claudio Botarro Neira. Essendo il mio strumento preferito, apprezzo quando la linea ritmica viene solcata in questo modo così abissale.
La peculiarità di “Where Gods Live And Men Die” è che contiene quattro brani, pochi? Non direi, poiché l’intensità accentuata dalla partecipazione in cui coinvolgono è massima.
Partiamo dal primo brano “Envenomed”, con un intro cacofonico creato dalle chitarre di Julio Bórquez e
Igor Leiva che si allineano con la batteria di Francisco Aguirre; è esattamente così che ha inizio il viaggio in questo lavoro. Un brano massiccio ed epico in cui l’iconica voce di Felipe Plaza Kutzbach riesce a scalfire e sedurre, è un inizio perfetto ed indovinato per questo album.
Con “The Hands of Fate Around My Neck” ritroviamo le profonde sonorità epic doom con le taglienti chitarre ed una linea ritmica che solca l’anima, un pezzo in cui si evince la canonicità dei Capilla Ardiente e delle loro radici old-school per un genere che riesce sempre ad affascinare. Fantastico l’assolo di chitarra e voce.
“Now Here. Nowhere.” è molto probabilmente il mio brano preferito ma, difficile a dirsi, perché ogni pezzo di questo lavoro riesce ad attraversare l’anima e sono tutti e quattro ottimi capitoli musicali. Anche in questo brano notiamo come eccellano i vocalizzi molto ben equilibrati, nonché la profonda ed incantatrice musicalità sempre improntata all’abisso.
“Where Gods Live And Men Die” è un album senza orpelli che non va molto per il sottile, tra linee armoniche e riff parecchio pesanti, con una struttura importante e sempre cupa. Un lavoro da ascoltare più volte per coglierne le più sottili inclinazioni; se quindi siete fruitori della “fast music” sicuramente non è l’album adatto ai vostri palati, mentre se siete dei ricercatori di suoni ed apprezzate un doom carico di intensità, “Where Gods Live And Men Die” è decisamente vostro. Bravissimi Capilla Ardiente! Doom Aeternum.

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