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Tornare alle origini dimenticando la strada giusta: il debutto dei Gravenoire Tornare alle origini dimenticando la strada giusta: il debutto dei Gravenoire Hot

Tornare alle origini dimenticando la strada giusta: il debutto dei Gravenoire

recensioni

titolo
Devant La Porte Des Étoiles
etichetta
Season Of Mist Underground Activists
Anno

TRACKLIST:
1. Pavens (1:27)
2. France de l’Ombre (5:53) =OFFICIAL VIDEO=
3. Ordo Opera Cultura (4:03) =TRACK VIDEO=
4. Aux Chiens (4:18)
5. Granit (5:21)
6. Gravenoire (4:11)

LINE UP:
Vicomte Vampyr Arkames – Voce
RMS Hreidmarr – Voce
Maximilien Brigliadori – Chitarre, Basso
Emmanuel Zuccaro – Batteria, Tastiere

opinioni autore

 
Tornare alle origini dimenticando la strada giusta: il debutto dei Gravenoire 2024-08-24 10:54:51 Ivan Bologna
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Ivan Bologna    24 Agosto, 2024
Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 2024
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Esprimere totale dedizione ad un culto, lasciare che esso viva attraverso distorte e dissonanti note e che possa riecheggiare in tutta la sua inquieta natura nei tempi a venire. Questa è l’impresa riuscitissima delle bands che hanno eretto le colonne portanti del tempio del Black Metal, ormai più di trent’anni fa. Oggi esistono innumerevoli realtà musicali che continuano a pagare tributo ai precursori, scegliendo il più “comodo” ritorno alle origini, piuttosto che cercare di stravolgere un genere che forse è meglio non sottoporre a sperimentazioni. I francesi Gravenoire debuttano su Season of Mist U.A. con “Devant la Porte des Étoiles”, un EP che presenta tutti gli elementi distintivi della dedizione al culto di cui si parlava prima. La copertina old school, le borchie, le torce, la luna ed una registrazione live in presa diretta che purtroppo non rende giustizia ai pochi momenti davvero interessanti di questo lavoro. Gli elementi coinvolti in questo debutto non sono affatto di primo pelo, ma vantano un passato con bands di prim’ordine della scena transalpina: Anorexia Nervosa, Seth e Hyrgal, giusto per citarne alcune. Questo però non basta a rendere questo lavoro accattivante come avrebbe sicuramente meritato d’essere. Le idee a volte sono molto interessanti e trovo di buon gusto la struggente ricerca melodica, ma i brani non riescono a trasmettere del tutto il loro intento, un po’ a causa della registrazione che sacrifica parecchio le dinamiche degli strumenti, un po’ per delle linee vocali sicuramente evocative ma troppo recitate e poco cantate. Si inizia con “Pavens”, un epico intro strumentale lievemente fuori tema ma che introduce il brano a mio avviso più riuscito: “France de l’Ombre”. Qui si respira davvero la sulfurea atmosfera dell’origine del culto, riffs che ricamano gelide melodie, un drumming preciso e tonante e linee vocali convincenti. “Ordo Opera Cultura”, il brano successivo, ridimensiona quello che sembrava essere una buona partenza e purtroppo, seppure più interessanti, i brani successivi, “Aux Chiens” e “Granit”, non bastano a rendere questo EP un esordio da ricordare. Chiude il tutto l’outro “Gravenoire”: pioggia, un’intensa recitazione vocale ed un piano…. Credo e spero che con una registrazione ottimale ed un’ispirazione differente, il primo full-length di questa band possa davvero essere interessante, del resto le potenzialità ci sono tutte. Ma al momento “Devant la Porte des Étoiles” non ci esalta.

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