TRACKLIST:
1. W kwiecie rozłamu =TRACK STREAM=
2. Przez rany =OFFICIAL VIDEO=
3. Niezmywalne
4. Architekt
5. Młot, miecz i bat =TRACK STREAM=
LINE UP:
S. - Voce
XCIII - Chitarre
M.R. - Chitarre
VZN - Batteria
Wyrd - Basso (Session)
TRACKLIST:
1. W kwiecie rozłamu =TRACK STREAM=
2. Przez rany =OFFICIAL VIDEO=
3. Niezmywalne
4. Architekt
5. Młot, miecz i bat =TRACK STREAM=
LINE UP:
S. - Voce
XCIII - Chitarre
M.R. - Chitarre
VZN - Batteria
Wyrd - Basso (Session)
A volte è difficile spiegare a parole il senso di desolazione interiore. Quel prelibato stato d’animo che vibra tra le tese corde di una rabbia inespressa a causa di un elevato tasso misantropico. Le convenzionali parole non saranno mai sufficientemente incisive da poter trasmettere il variegato e caotico spettro emozionale di questi deliziosi sentimenti impregnati d’ombra. Ci riescono perfettamente i Blaze of Perdition, attraverso la loro musica e lo fanno con estrema eloquenza. Esponenti della malsana ed accattivante scena polacca, giungono con “Upharsin” al loro sesto full-length. Un velenoso concentrato di dissonanze che fanno da colonna sonora al tragico armageddon di un animo lacerato. La voce di Sonneillon è infatti una lama affilatissima in ognuna delle cinque tracce che compongono l’album, tortura l’ascoltatore nella sua isterica narrazione di storie provenienti dai più ignoti meandri del terrore. Musicalmente abbiamo a che fare con delle strutture solo apparentemente immediate ma, in realtà, sono frammenti di un viaggio sonoro molto articolato, spesso caratterizzato da struggenti dissonanze. Il tutto è tenuto in piedi da una sessione ritmica svestita da ogni tipo di inutile fronzolo, grezza… diretta… efficace. Apre questa danza sulle fiamme “W kwiecie rozłamu”: caos e desolazione si avvicendano durante un lungo e tumultuoso abbraccio, ed una glaciale melodia resta tatuata nell’inconscio diventando sinapsi tra le nostre cellule. Inquietudine ed oppressione caratterizzano brani come “Przez rany” e “Architekt” che ipnotizzano l’ascoltatore, rendendo impossibile ogni sorta di distrazione, ogni nota, ogni colpo è nel posto giusto al momento giusto. “Niezmywalne” oltre alle sopra citate atmosfere, presenta anche sfuriate old school che comunque risultano sempre funzionali e ben contestualizzate con le intenzioni della band. La chiusura di questo piacevole calvario sonoro è affidata a “Młot, miecz i bat”, brano sontuoso, eccezionali ed ispirate chitarre tramano melodie incastonate nei freddi ghiacciai della perdizione. “Upharsin” possiede, a mio avviso, un solo difetto: l’eccessiva durata dei brani, che potrebbero esprimere il concetto in maniera più concreta anche con due/tre minuti in meno. L’album è composto da cinque brani, altri due o tre li avrei graditi.