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Anubis, un altro debut album con i controfiocchi Anubis, un altro debut album con i controfiocchi Hot

Anubis, un altro debut album con i controfiocchi

recensioni

gruppo
titolo
"Dark paradise"
etichetta
M-Theory Audio
Anno

TRACKLIST:
1. Venom and the viper’s kiss
2. Heartless =LYRIC VIDEO=
3. Priestess of dark paradise =OFFICIAL VIDEO=
4. Downfall
5. Devour =LYRIC VIDEO=
6. The uncreated
7. Symbolic (Death cover)
8. Strife
9. Thy frozen throne

LINE UP:
Devin Reiche – Voce
Eleazar Llerenas – Chitarre
Justin Escamilla – Chitarre
Will Buckley – Basso
Robin Salazar – Batteria

Ospiti:
Balmore Lemus – Solo # 2 di chitarra sulla traccia 1
Cassie Morris – Piano sulla traccia 4
David Ainsworth – Growls sulla traccia 5
Diego Valadez – Solo di tastiere sulla traccia 9
John Dolan – Basso
Paul Gehlhar – Chitarra acustica sulla traccia 2, growls sulla traccia 9

opinioni autore

 
Anubis, un altro debut album con i controfiocchi 2024-07-31 20:56:35 Ninni Cangiano
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    31 Luglio, 2024
Ultimo aggiornamento: 01 Agosto, 2024
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La prima divinità canina conosciuta nella storia credo sia il dio dei morti egiziano Anubi e l’essere divino dalla testa di sciacallo ha ispirato una marea di gruppi Metal in giro per il mondo (se siete curiosi, cercate “Anubis” su metal-archives.com); fra questi, oggi parleremo del gruppo californiano, formatosi nel 2018 e con all’attivo numerosi EP e singoli, prima di arrivare a febbraio 2024 al sospirato debut album con questo “Dark paradise”, edito dalla statunitense M-Theory Audio. Il disco degli Anubis, dotato di splendido artwork (realizzato dall’artista indonesiano Adi Dechristianize), è composto da nove tracce per la durata totale di circa 36 minuti, segno che la band americana bada al sodo e non si perde in inutili fronzoli. Il sound è un Power/Thrash molto tirato e violento che potrebbe ricordare lontanamente gli Iced Earth, con la splendida voce di Devin Reiche (che pare un Ralph Scheepers arrabbiato, mischiato con qualcosa di Tim "Ripper" Owens) che fa nettamente la differenza rispetto alla marea di screamers tutti uguali che contraddistinguono spesso gruppi di questo genere e lo fa dimostrando anche una notevole versatilità e capacità interpretativa, spaziando tra vari stili canori. Strumento protagonista sono naturalmente le chitarre di Eleazar Llerenas e Justin Escamilla che, oltre a realizzare granitici muri di riff, si lanciano in veloci assoli decisamente ben fatti; c’è poi la batteria dell’ottimo Robin Salazar che, grazie anche ad un sapiente uso della doppia cassa, impone ritmi forsennati e comunque sempre veloci; sostiene, infine, il wall of sound il basso di Will Buckley che, pur se in sottofondo, ha comunque un ruolo oserei dire fondamentale. Le canzoni scorrono via senza alcun intoppo e si lasciano ascoltare e riascoltare sempre gradevolmente, infondendo energia e grinta, senza tralasciare una certa orecchiabilità (la conclusiva “Thy frozen throne” è emblematica in tal senso); non ho trovato alcuna traccia di livello qualitativo inferiore all’eccellenza, ma devo gioco forza citare la cover della mitica “Symbolic”, una delle canzoni dei Death più belle e complesse di sempre; confrontarsi con un mostro sacro come il mai troppo compianto Chuck Schuldiner sarebbe impresa ardua per chiunque, ma il buon Devin Reiche ha l’intelligenza di non cercare di imitarlo ed utilizza il suo timbro “pulito”, pur se sempre di uno screamer parliamo, realizzando quindi una versione singolare e sicuramente “diversa” dall’originale. Dispiace sinceramente non essermi accorto prima del valore notevole di questo disco, lasciato ingiustamente indietro (come detto, è uscito a febbraio), perché obiettivamente “Dark paradise” degli Anubis è uno dei migliori debut album usciti in questo 2024 (e ce ne sono parecchi!), segno che la scena metal è più viva che mai! Acquisto caldamente suggerito.

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