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Powerwolf, un altro disco di grande qualità sulla scia dei precedenti Powerwolf, un altro disco di grande qualità sulla scia dei precedenti Hot

Powerwolf, un altro disco di grande qualità sulla scia dei precedenti

recensioni

gruppo
titolo
"Wake up the wicked"
etichetta
Napalm Records
Anno

TRACKLIST:
1. Bless 'em with the blade
2. Sinners of the seven seas =OFFICIAL VIDEO=
3. Kyrie klitorem
4. Heretic hunters
5. 1589 =OFFICIAL VIDEO=
6. Viva vulgata
7. Wake up the wicked
8. Joan of Arc
9. Thunderpriest
10. We don't wanna be no saints =OFFICIAL VIDEO=
11. Vargamor

LINE UP:
Attila Dorn – voce
Charles Greywolf – chitarre, basso
Matthew Greywolf – chitarre
Falk Maria Schlegel – organo
Roel van Helden – batteria

opinioni autore

 
Powerwolf, un altro disco di grande qualità sulla scia dei precedenti 2024-07-30 19:15:10 Ninni Cangiano
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    30 Luglio, 2024
Ultimo aggiornamento: 01 Agosto, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sono ormai vent'anni che i Powerwolf sono sulla scena mondiale ed arriva il momento del dodicesimo studio album con questo “Wake up the wicked”, anticipato come sempre da una serie di singoli e video promozionali. L’album è dotato del consueto fantastico artwork che raffigura un Re Lupo seduto sul suo trono; è composto da undici pezzi per una durata totale di nemmeno 37 minuti, segno che la band bada al sodo e non si perde in inutili fronzoli. Possiamo, infatti, dire che questo è esattamente l’album che i fans della band si aspettano dai Powerwolf: teatrale, epico, ricco di cori ed atmosfere magniloquenti ed estremamente godibile da ascoltare e riascoltare in continuità, senza alcun pericolo di annoiarsi mai. Tra testi storici (“1589” e “Joan of Arc”) e fantasy, Attila Dorn è il perfetto cronista di questa musica solenne, in cui le chitarre sono protagoniste come sempre, ma in cui è l’organo del maestro Falk Maria Schlegel (alias Christian Jost) ad avere come tradizione un ruolo fondamentale per la creazione delle atmosfere magniloquenti che contraddistinguono il sound della band tedesca. Se la band ha già estratto un trittico di singoli (la già citata “1589”, “Sinners of the seven seas” e “We don’t wanna be no saints”), praticamente tutte le canzoni dell’album sono potenziali hit; potrei citare, così di getto, l’orecchiabile “Kyrie klitorem” o “Heretic hunters” (che sarà un must dal vivo!), così come la veloce e massiccia “Thunderpriest”, senza dimenticare la title-track o la breve opener “Bless 'em with the blade”, finendo praticamente per citare l’intera tracklist. Ormai i Powerwolf ci hanno abituato ad un livello qualitativo al di fuori dal comune ed anche con questo “Wake up the wicked” si confermano su questi standard con un sound pressoché unico e difficile da imitare; qualcuno potrà obiettare che questo full-length assomiglia parecchio ai suoi predecessori, che i pezzi ricalcano le strutture di altri del passato e che la band tedesca non fa assolutamente niente per rinnovarsi, ma a noi fans va benissimo così perché questa è esattamente la musica che vogliamo ascoltare dai Powerwolf e null’altro di differente! Saranno anche dei maestri nel vendere, sicuramente fanno molta attenzione al merchandising (ho perso il conto delle versioni in cui è commercializzato questo album!) ed alla commerciabilità della loro proposta, ma fatto sta che questo disco non può mancare nella collezione di ogni fan del gruppo tedesco.

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