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Disloyal: quinto album per i deathsters polacchi Disloyal: quinto album per i deathsters polacchi Hot

Disloyal: quinto album per i deathsters polacchi

recensioni

gruppo
titolo
Divine Miasmata
etichetta
Black Lion Records
Anno

PROVENIENZA: Polonia 

GENERE: Death Metal 

FFO: Behemoth, Morbid Angel, Deicide, Dies Irae, Immolation 

LINE UP: 
Konstantin Kolesnikov – voce 
Artyom Serdyuk – chitarre 
Yahor Liatkouski – chitarre 
Kolya Kislyi – basso 
Jaroslaw "Jaro" Paprota – batteria 

TRACKLIST: 
1. Divine Mismata [02:21] 
2. Silent Revolution [05:12] 
3. The Black Pope [05:29] =OFFICIAL VIDEO= 
4. 1347-1352 [06:35] 
5. Stella Peccatorum [06:22] 
6. Betrayed Faith [06:45] =LYRIC VIDEO= 
7. Religion of Warfare [05:44] 
8. Ravens of Starvation [05:16] =TRACK VIDEO= 
9. The Ascension of Abaddon [06:38] 

Running time: 50:16 

opinioni autore

 
Disloyal: quinto album per i deathsters polacchi 2024-07-17 13:39:51 Daniele Ogre
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    17 Luglio, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Non sono propriamente dei novellini i polacchi Disloyal: la band Death Metal di Kętrzyn è infatti attiva dal 1997, ma è appena arrivata a pubblicare su Black Lion Records "solo" il proprio quinto album "Divine Miasmata", che arriva ben nove anni dopo "Godless" (a sua volta preceduto di sette anni da "Prophecy"). Insomma, una band che si prende i suoi tempi, ma questa va a coincidere anche col fatto che tutti i loro album sono di buonissimo livello. Ed ovviamente non fa eccezione "Divine Miasmata", con un solo piccolo appunto: la durata dei pezzi è forse un filo troppo eccessiva. Ma a parte questo - ed è sostanzialmente una quisquilia - questo quinto capitolo su lunga distanza dell'act polacco di offre una band fortemente legata da un lato al possente Death/Black centroeuropeo (Behemoth/Dies Irae) e dall'altro allo US Death più sacrilego (Morbid Angel/Deicide). Il loro è un sound dai toni severi, rigidi, impeccabilmente duro pur avendo tratti epici ed una certa ricercatezza per taglienti melodie che danno una sensazione di ariosità a composizioni che vivono soprattutto su riff granitici ed una sezione ritmica belligerante. Il singolo "The Black Pope" può essere preso a perfetto esempio riguardo tutti i pregi e i (pochi) difetti di questo disco; per i più scafati, ad esempio, si avrà spesso l'impressione di già sentito, ma se come spesso accade si passa sopra questa cosa si riesce ad apprezzare l'assalto sonoro perpetrato dal quintetto, a partire sì dalla più marcatamente old school ed oscura "The Black Pope", ma anche con altri due pezzi solidi come l'epicheggiante "1347-1352" e l'esplosiva "Stella Peccatorum", a formare un trittico di pezzi in cui i Disloyal mostrano i muscoli tra accelerazioni assassine e passaggi ricchi di groove spacca collo (vedasi la monolitica parte finale di "The Black Pope" proprio). Il telluric drumming del leader e unico membro fondatore rimasto Jaro è ottimamente supportato dall'incessante colata lavica di riff della coppia Artyom Serdyuk/Yahor Liatkouski (entrambi nei Deahtbringer), mentre più che buona è la prova dietro al microfono di quello che a conti fatti dovrebbe essere l'ultima entrata in formazione (nel 2020), il cantante Konstantin Kolesnikov, già in forze nei Woe unto Me, band bielorussa rilocatasi poi in Polonia. Le oscure coordinate stilistiche dei Disloyal sono più che chiare - scusate l'ossimoro -, per cui è semplice intuire a quale frangia di metallari è indirizzata quest'opera: se siete insomma amanti di queste sonorità, "Divine Miasmata" dei Disloyal può rivelarsi un buonissimo ascolto.

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