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Il nuovo lavoro dei Millennial Reign si rivela un autentico passo falso che può minare l'intera carriera di una band

recensioni

titolo
World on Fire
etichetta
Ulterium Records
Anno

TRACKLIST:
1. Exousia
2. Bring Me to Life =VIDEO UFFICIALE=
3. Wandering =LYRIC VIDEO=
4. Trust
5. We Follow On
6. Eternity
7. Parousia
8. Crack the Eastern Sky
9. Tongues of Fire
10. World on Fire
11. Onward to Victory
12. Allied Forces

LINE UP:
Tiffany Galchutt – Voce
Dave Harvey – Chitarre
Neil Bertrand – Basso
Pedro Cortes – Batteria

opinioni autore

 
Il nuovo lavoro dei Millennial Reign si rivela un autentico passo falso che può minare l'intera carriera di una band 2024-07-10 09:22:29 Celestial Dream
voto 
 
2.5
Opinione inserita da Celestial Dream    10 Luglio, 2024
Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Nuova fatica discografica per i Millennial Reign, autori di un Power Metal abbastanza diretto e compatto che presenta la voce femminile della cantante Tiffany Galchutt, che va a sostituire il fenomenale ma partente Travis Willis, entrato nei Crimson Glory e che aveva donato alla grande la sua ugola nel buon "The Grand Divide", dato alle stampe 2018. Un approccio moderno sin dalla produzione, decisamente bombastica con riff possenti ed arrangiamenti che esplodono vigorosi; la band statunitense, con questo "World on Fire”, cerca di farsi notare, ma purtroppo c'è ben poco che funziona. Vuoi per la voce - dove la brava Tiffany fa un discreto lavoro, ma alla quale manca un po' di sentimento e di interpretazione -, vuoi per un songwriting che appare appannato fin dalle prime battute con la fin troppo scontata "Bring Me to Life", sia per quanto riguarda le linee vocali - che si limitano spesso a passaggi scontati –, ma anche dal punto di vista strumentale; insomma tanti piccoli difetti che segnano inesorabilmente questa produzione. Ai Millennial Reign va riconosciuta la volontà di provare ad inserire qualche elemento extra, come succede tra le note orientaleggianti che circondano il Power/Prog di "Wandering", e i rimandi ai Kamelot dell'era "Fourth Legacy" sono abbastanza presenti, ma manca sempre quel brano in grado di conquistare e il susseguirsi della piacevole e melodica "Trust" e di “Tongues of Fire” somigliano ad un bolide che, arrivato ad innescare la terza, non riesce mai poi a salire in quarta e quinta marcia facendosi così superare da tanti altri concorrenti. Nell'up-tempo "We Follow On" le orchestrazioni sono esagerate e quasi fuori tempo con il resto della musica e la soporifera "Eternity" è davvero anemica, tanto che le chitarre di Dave Harvey - che invece si fanno possenti nella successiva "Crack In the Eastern Sky", che ahimè pecca di linee vocali anonime - sembrano andate in pensione. E appena prima che la coscienza ti ordini di togliere le cuffie e di passare al prossimo disco, un minimo di sollievo per le orecchie arriva prima con la piacevole title-track, poi con la partenza finalmente sanguigna ed elettrizzante della buona "Onward to Victory", a testimoniare che questi americani poi non sono così scarsi come a volte vogliono farci credere. E che la scarsa riuscita di questo disco non ricada interamente sulle spalle della povera Tiffany, che certo non brilla di talento, ma che non può certo fare i miracoli su composizioni concepite abbastanza male. Non dico che avevamo chissà quali aspettative su questo ritorno discografico dei Millennial Reign, ma ci aspettavamo un lavoro almeno valido e ben suonato. "World on Fire" si rivela invece un autentico buco nell'acqua, uno di quei passi falsi che può davvero minare l'intera carriera di una band.

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