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Golgotha: Doom/Death melodico di scuola scandinava dalle calde Isole Baleari Golgotha: Doom/Death melodico di scuola scandinava dalle calde Isole Baleari Hot

Golgotha: Doom/Death melodico di scuola scandinava dalle calde Isole Baleari

recensioni

gruppo
titolo
Spreading the Wings of Hope
etichetta
Ardua Music
Anno

PROVENIENZA: Spagna 

GENERE: Melodic Doom/Death Metal 

FFO: Novembers Doom, Draconian, Saturnus, Swallow the Sun, October Tide 

LINE UP: 
María J. Lladó - voce 
Vicente J. Paya - voce, chitarre 
Dan García - chitarre 
Andrew Espinosa - basso, voce 
Tomeu Crespí - batteria 

TRACKLIST: 
1. For Every Tear [06:04] 
2. Gilded Cage [06:01] =LYRIC VIDEO= 
3. A Solitary Soul [05:57] 
4. Hear Their Cries [05:41] 
5. Human Vultures [05:50] =VIDEO UFFICIALE= 
6. Closed Heart [05:17] 
7. Spreading the Wings of Hope [05:21] 
8. Hope as Guide [06:03] 

Running time: 46:08 

opinioni autore

 
Golgotha: Doom/Death melodico di scuola scandinava dalle calde Isole Baleari 2024-06-16 12:52:56 Daniele Ogre
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    16 Giugno, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Mentre nella Terra d'Albione muovevano i primi passi i genitori del Doom/Death (Paradise Lost, My Dying Bride, Anathema), in Spagna il ruolo di pionieri del genere andava ai maiorchini Golgotha, band attiva dapprima dal 1992 al 1998 - periodo in cui hanno rilasciato due album oltre a diversi demo ed EP - per poi ritornare definitivamente in attività nel 2014 (nel 2005 c'è stato un fuoco di paglia con l'album "New Life"); dalla loro reunion sono nati un EP e tre album, l'ultimo dei quali è "Spreading the Wings of Hope", appena rilasciato da Ardua Music, label che assume di settimana in settimana un ruolo predominante per quanto riguarda queste specifiche sonorità. Pur essendo coetanei dei mostri sacri poc'anzi nominati, il sound dell'act di Palma di Maiorca guidata indefessamente dal chitarrista Vicente J. Paya si muove attraverso le trame melodiche della scuola scandinava (Swallow the Sun, October Tide, Draconian, Saturnus e così via... senza ovviamente dimenticare gli americani Novembers Doom e Daylight Dies!). Musiche dalle arie tetre e malinconiche dunque in cui però un ruolo predominante lo hanno le melodie imposte dalle chitarre dello stesso Paya e di Dan García; il tutto è un impianto che sorregge il "gioco" di voci tra quelle pulite e vibranti di María J. Lladó ed il cavernoso growl di... beh, esatto: Vicente J. Paya. In particolar modo l'impostazione vocale quasi teatrale della Lladó si sposa alla perfezione con le uggiose atmosfere dei Golgotha, capaci tra l'altro di riuscire a dare alle loro composizioni quel qualcosa di più catchy senza però snaturarsi: un esempio lampante è il singolo "Gilded Cage", pezzo che musicalmente può facilmente risultare accessibile anche a chi mastica meno questo genere. L'highlight dell'album lo troviamo però subito dopo con la bellissima "A Solitary Soul", canzone sentita che sprigiona malinconia da ogni singola nota e da ogni aspetto vocale, una vera e propria fotografia perfetta delle capacità del combo iberico, grazie anche all'apporto alle tastiere di Javier Fernández (Nexus 6, Yskelgroth, ex-The Heretic). Ascoltando altre tracce degne di nota come "Hear the Cries" - pezzo questo che nell'incipit può facilmente ricordare gli Insomnium -, "Closed Heart" e la conclusiva "Hope as Guide", viene da pensare che l'unico neo di "Spreading the Wings of Hope" sia che è uscito nel periodo sbagliato dell'anno: supportato da una produzione pulitissima e potente, quest'ultima fatica dei Golgotha è il classico album da godersi nel grigiore e nei primi freddi autunnali e non alle porte dell'estate. Ma a parte questo, i fans della frangia melodica del Doom/Death potranno sicuramente giorie nel ritorno di una band veterana che sembra finalmente non volersi più fermare.

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